Da Belgrado a Cefalù: Miljana Radojicic, artista indipendente … dalle Mode

Si è appena conclusa a mostra “Binomio d’Arte” che ha visto in esposizione alla Corte delle Stelle di Cefalù i capolavori di Ettore Napoli e Miljana Radojicic. Un grande successo di pubblico, soprattutto turisti stranieri che hanno potuto apprezzare le straordinarie sculture, i mosaici, la pittura dei due giovani grandi artisti che per la prima volta si sono trovano ad esporre insieme a Cefalù. Produzioni artistiche realizzate dalla nuda creta, dal legno e da tanti altri materiali e che si trasformano emozionanti opere d’arte e mosaici (così la critica descrive le opere di NapolI) e sculture, quelle della Radojicic, che invitano alla riflessione sul mondo della moda oggi e  come influenza l’uomo del nostro tempo. Questo in sintesi, dato che sulla mostra di Cefalù contiamo presto pubblicare un articolo apposito. Intanto vogliamo presentarvi i due artisti.

Miljana Radojicic è nata a Belgrado. Si è laureata presso il Dipartimento di Pittura nella classe del prof. Vojislav Todoric presso la Facoltà di Belle Arti di Belgrado. Master in FLU a Belgrado. Dipartimento di pittura murale con il prof. Djurc Radlovic. Attualmente é impegnata negli studi di dottorato di ricerca presso la stessa facoltà. Membro di ULUS e ULUPUDS, ha lo status di artista indipendente. Vive e lavora a Belgrado (Serbia).

Ha recentemente esposto a Cefalù, presso la corte delle Stelle. Graze al patrocinio del Comune di Cefalu e del di Comune Zvezdara,  Belgrado. Forte il messaggio che ha voluto trasmettere, con particolare riferimento al mondo della Moda: “l’ossessione – dice – per gli oggetti di moda nell’epoca contemporanea esiste come una parte molto importante della Civiltà occidentale. La tendenza atavica umana verso I’idolatria, nel momento in cui viviamo, ha terreno fantastico per lo sviluppo nel campo della moda. Il massaggio, in simbiosi con il consumatore, ha trovato il suo El Dorado. Siamo testimoni (per decenni) della creazione e scomparsa di idoli sotto forma di tendenze, linee, designer … La caratteristica generale di tutti questi fenomeni è la velocità con cui gli ideali visivi vengono sostituiti dagli esperti di moda. Indipendentemente dal fatto che portino quel titolo con il diritto o meno”.

E’ la stessa giovane e geniale artista Serba a descrivere questo percorso: “Mediante gli oggetti che rappresento sotto forma di feticci della moda, cerco di attirare l’attenzione su un ampio campo chiamato vita emotiva, oggi spesso male interpretato e così incompreso. Quanto e come interpretiamo le emozioni, nello stesso modo arbitrario potremmo trattare i dettagli moda. Per mezzo di materiale che uso (pietra e vetro) sottolineo la durezza e la brillantezza delle nostre convinzioni e la riluttanza di cambiare la visione. Con la tridimensionalità degli oggetti, vorrei sottolineare più opzioni attraverso le quali si può vedere la stessa situazione: invece usando la tecnica di mosaico, quale necessita un lungo e laborioso procedimento, vorrei sottolineare quanto tempo stiamo costruendo le esperienza emotive errate”.

Durante la sua permanenza a Cefalù, la Radojicic ha voluto realizzare un Mosaico del Pantocratore, un omaggio alla Città.

Alla Corte delle Stelle ha esposto assieme a Ettore Napoli, scultore in Terracotta Maiolicate.   “Ettore è un importante e maturo artista poliedrico, ma soprattutto è un vulcano di produzioni artistiche che plasma dalla nuda creta, dal legno e da tanti altri materiali e che trasforma emozionanti opere d’arte … “.

  

Nota autobiografica di ETTORE NAPOLI

Autobiografia
Nasco a Palermo nel 1975 dal maestro d’arte Filippo Napoli e dalla ceramista Angela
Allegra.
Frequento gli studi classici e, dopo aver ottenuto la “maturità”, svolgo il servizio civile
come obiettore di coscienza.
Nel 1999 decido di andare in Umbria per aiutare i terremotati, il 26 settembre 1997,
quando due forti scosse devastarono molti paesi tra Umbria e Marche.
Inizio a frequentare lo studio di mio padre e a collaborare nel laboratorio di ceramiche
di mia madre e del maestro Edilio Riccini.
Quest’ultimo, uomo di cultura e notevole spessore umano, ha segnato la mia
formazione: grandi tele, olii materici su massonite, forme astratte di cui mi piaceva
capire non il significato ma “come ci arrivasse”.
La passione per l’arte mi porta a viaggiare: Palermo, Napoli, Roma, Firenze, Bologna,
Milano, Londra e Barcellona dove ho potuto visitare diverse mostre e conoscere altri
artisti.
Nel luglio 2001 ho partecipato ai tre giorni di Genova (G8) perché “non giusto che a
prendere le decisioni siano in pochi”. Penso che la globalizzazione sia un concetto
molto meno astratto di quello che si crede, riguarda tutti noi e la nostra quotidianità.
Nel 2002 mi trasferisco in Inghilterra e precisamente a Bromley dove lavoro in cucina
e, nel tempo libero, mi dedico alla scultura.
La scultura, più di ogni altra disciplina, un “concetto” o un “disegno della mente” che
riesce a farmi trascendere i pensieri e i giudizi e a dare libero seguito ai miei gesti,
facendomi sentire comunque innocente rispetto alla “comune”, inconsapevole e
distruttiva produttività umana.
Nel 2003, a Londra , ho avuto un’ischemia che mi ha comportato difficoltà motorie e
di linguaggio.
Oggi vivo ed opero a Cefalù in un ambiente tra collina e mare, tra arte e “spettegolezzi”
vari, tipici del mondo.
Dedico il mio tempo alla lettura, all’arte, all’ascolto della musica e a vari interessi per la
mia attitudine di vita.

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