Puntiamo a una Europa più equa e più sicura

“Il consiglio Ue di dicembre ambisce tradizionalmente a dare segnali chiari su temi prioritari dell’agenda europea. Questo Consiglio Ue ha una valenza particolare sul piano politico perché si svolge a 5 mesi dalle elezioni europee”. Lo afferma il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso delle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio Ue. “Al Consiglio europeo si dovrà tenere in considerazione l’orizzonte politico di un’Europa in rapida evoluzione, dove è sempre più chiara esigenza dei cittadini di poter contrare su istituzioni sempre più attente all’equità. Per questo puntiamo a una Europa più equa e più sicura”. “Guardiamo con profondo rispetto al dibattito al democratico” in corso a Londra “ma allo stess otempo a poco più di tre mesi” dalla Brexit, c’è “l’esigenza che l’uscita del Regno Unito dalla Ue avvenga in maniera ordinata, per offrire chiarezza e certezza a molti cittadini e imprese italiane coinvolte”. “Continueremo a lavorare con i partner per preparaci anche allo scenario per noi poco auspicabile di recesso senza accordo”. “Occorre superare un rigorismo miope che pretende di combattere un’instabilità con misure che finiscono per favorirla. L’Europa deve perseguire un rapporto equilibrato tra riduzione e condivisione del rischio”. “Quanto al completamento dell’unione bancaria” la posizione italiana è che ci sia una “riduzione del rischio finalmente accompagnata dalla mutualizzazione dello stesso. Comprendiamo, se ritenuto ineludibile, un differente timing” per i due meccanismi ma “un nuovo rinvio delle decisioni sullo schema assicurativo sui depositi è un segnale di un’Europa che si fa condizionare dai mercati piuttosto di tentare di indirizzarli”. “Il Consiglio dovrà esaminare passi concreti in merito a quanto deciso alla riunione di giugno: chiedo ai partner europei una gestione della migrazione veramente europea. L”onere degli sbarchi non può gravare solo sui Paesi d’arrivo”. “Occorre avere un coordinamento europeo: sui salvati in mare- aggiunge – serve sforzo congiunto, quindi una reale redistribuzione in cui i Paesi si facciano carico di sforzo condiviso, non lasciando soli i Paesi d’arrivo. Terzo punto, sui rimpatri dei salvati in mare dai Paesi d’origine, serve una europeizzazione dei rimpatri”. “Consideriamo essenziale che ci sia adeguata attenzione alla dimensione esterna dell’immigrazione, anche sul piano finanziaria. Il Trust Fund sull’Africa merita un rifinanziamento sostanziale. La riduzione degli sbarchi nel Mediterraneo Centrale è risultato da preservare ma anche da non sopravvalutare: vanno tenute a mente sia la dinamica dei vasi comunicanti, che vede ora prevalere la rotta del Mediterraneo Occidentale, sia la situazione libica”. “È necessario un approccio integrato anche in ordine al finanziamento della gestione dell’immigrazione”, spiega Conte. “È inaccettabile uno spacchettamento della riforma sull’asilo. Senza una riforma del regolamento di Dublino approvare altri strumenti legislativi avanzati sarebbe un vulnus politico e sarebbe controproducente sul piano tecnico”. “L’Italia intende essere coerente con l’approccio europeo ma è convinta che le sanzioni alla Russia non siano uno strumento in sé ma un mezzo per portare la soluzione per la crisi ucraina e riportare il confronto ai tavoli negoziali”. “L’interlocuzione con l’Ue è fondamentale. In queste settimane non ho mai interrotto i canali del dialogo, ho lavorato per avvicinare le posizioni e per spiegare la coerenza della manovra e gli effetti virtuosi nel medio periodo sul tessuto economico e sociale”. “Non andrò a Bruxelles con il libro dei sogni ma con lo spettro completo del progetto riformatore del governo: mi confronterò sui numeri consapevole che la manovra risponde a esigenze del Paese ma entro i vincoli europei”. “Sto continuando a lavorare in queste ore affinché siano puntualmente quantificati con apposite relazioni tecniche i costi delle misure a maggior impatto sociale, che maggiormente destano preoccupazioni nei nostri partner” ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Aula alla Camera parlando dell’incontro che avrà mercoledì co nil presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker, spiegando che porterà anche “un programma dettagliato di investimenti”. “Con le elezioni del 4 marzo gli italiani hanno espresso un’urgenza per arrestare l’impoverimento e l’emarginazione” derivati dalla “crisi e per arrestare i fenomeni negativi di un processo di globalizzazione che ha visto penalizzate ampie fasce della popolazione. Con il programma di governo abbiamo individuato responsabilmente le misure per invertire questa tendenza”. “Le sfide che abbiamo raccolto non hanno un approccio emergenziale: abbiamo di fronte una manovra che farà crescere l’Italia. Siamo convinti che deve essere portata avanti in maniera sostenibile rispetto ai diritti”. “I diritti costano ma non si possono sacrificare per seguire altri pur legittimi obiettivi”. “Accanto alle misure a sostegno di lavoratori e imprese” la manovra contiene le “risposte urgenti ai bisogni dei cittadini” con misure “di equità sociale necessarie e sostenibili. E se siamo costretti a uno scostamento del deficit non è a cuor leggero ma per realizzare gli obiettivi” chiesti dai cittadini con “prepotente urgenza”. “Se populismo significa ridurre lo iato tra popolo ed élite, rendendo il compito della rappresentanza realmente aderente alla tutela degli interessi rappresentati rivendichiamo di essere populisti”. “Siamo nel mezzo di un confronto serrato che confidiamo leale e paritario, nell’auspicio che si possa trovare punto di equilibrio e convergenza. Resto fiducioso del buon esito” della trattativa con la Ue perché “in gioco in questo momento c’è molto di più dei saldi finali ma l’idea stessa di rappresentanza politica, il senso del nostro ruolo e della nostra missione”. “Logorare l’azione riformatrice del governo sarebbe una strategia miope, un tentativo di reprimere istanze che resterebbero comunque vive nella nostra società e che potrebbero ripresentarsi in prossimo futuro in forme che difficilmente potremmo prevedere”. “Se oggi siamo qui è per soddisfare i bisogni concreti dei cittadini, per difendere chi vede cadere le sue prospettive di vita, chi ha figli abbandonati a un precariato esistenziale”. “Questo – ha aggiunto Conte -è il modo più efficace per recuperare la crisi di rappresentanza: se vogliamo evitare contestazioni dobbiamo agire ora per allineare obbiettivi di stabilità finanziaria stabilità sociale”. 

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