Boom di richieste di annullamento matrimoniale in Sicilia

In Sicilia è boom di richieste di annullamento del matrimonio. E’ quanto rilevano i recenti dati diffusi dal Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Siculo. Nel 2018 sono state 206 le cause finalizzate all’annullamento del sacramento. Molteplici le ragioni, secondo la Curia siciliana.

A Messina il primato per il numero di richieste presentate

E’ soprattutto a Messina che si registra una preoccupante crescita delle richieste di annullamento di matrimonio, in un solo anno sono state 43 sulle 206 totali. Secondo posto per il capoluogo siciliano, Palermo. Molto fa la società liquida nella quale i giovani d’oggi vivono, secondo i vescovi. Una società che rende più semplice maturare l’idea di un annullamento e che spesso antepone il piacere ai doveri, con effetti che si riflettono anche sull’età in cui si sceglie di avere dei figli. In questa situazione a farne le spese, spesso, sono i genitori degli sposi che si ritrovano, in età avanzata, a dover mediare tra situazioni complesse e che inevitabilmente in molti casi si risolvono solo con la rottura del rapporto coniugale.

In Italia raddoppiano i divorzi in 10 anni

La stabilità della coppia sembra un miraggio in tutta Italia. Non tutti, infatti, fanno ricorso alla Sacra Rota per annullare il matrimonio ma scelgono di separarsi e seguire vite diverse in numero crescente, da Nord a Sud. In dieci anni, infatti, il numero di divorzi lungo la Penisola è raddoppiato. I divorzi passano dall’11,3 per cento del 1998 al 23,5 per cento del 2018. In più cresce il numero delle persone single, per scelta o per ragioni diverse. Un uomo su 4, con età compresa tra i 45 e i 54 anni, non si è mai sposato e una donna su 5 è ancora nubile. A rivelarlo è un’analisi su dati Istat effettuata dal portale SpeedDate. Le proiezioni dicono che al compiere dei 48 anni uno su 4 giovani che oggi hanno un’età compresa tra i 15 ed i 24 anni sarà stato single per tutta la vita.

Le donne scelgono di essere monadi

Gli analisti hanno anche evidenziato come l’Italia sia uno dei Paesi al mondo in cui ci si sposa di meno e si divorzia di più. Sul fronte dell’analisi del fenomeno del monadismo, quindi della scelta di restare single, emerge un’evidenza di particolare interesse: sono soprattutto le donne a volerlo. Diversamente da quanto accade in molti altri Paesi, infatti, in Italia sono le donne a vivere sempre più come monadi. Il dato è del 15,5 per cento a fronte dell’11,6 per cento degli uomini. A scegliere la solitudine, poi, sono sempre più i più giovani (+66 per cento in 10 anni).

Ci si lascia dopo le feste

Altro dato interessante, rilevato dall’associazione FamilyLegal, riguarda il picco di divorzi che spesso coincide con le vacanze. Si divorzia di più a Natale e durante l’estate, quando emerge una maggiore conflittualità, tali da portare spesso a decisioni drastiche una volta passate le feste. A gennaio si registra il 25 per cento delle separazioni. Ma nella trasformazione dei costumi oggi il divorzio rappresenta anche un’occasione per fare festa, con magliette personalizzate e gadget a tema, come quelli proposti dal portale GedShop. Negli Stati Uniti e in buona parte dell’Europa, si afferma sempre più la figura della Divorce Party Planner, la maga della festa, chiamata proprio a celebrare nel migliore dei modi un nuovo inizio. Perché festeggiare? Per ringraziare tutte le persone che sono state accanto all’ex sposa o all’ex sposo proprio nei momenti complessi e difficili della separazione.

 

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