Conto alla rovescia per le primarie del Pd

Conto alla rovescia per le primarie del Pd per scegliere il nuovo segretario, fissate il 3 marzo. A due settimane dall’appuntamento i candidati Nicola Zingaretti, Roberto Giachetti e Maurizio Martina espongono il loro progetto per il partito a In mezz’ora di Lucia Annunziata. “Abbiamo pagato il prezzo di troppe divisioni e non abbiamo compreso che le disuguaglianze crescevano – dice Martina -. La questione sociale è il nostro tallone d’Achille”.

Le primarie – Il 3 marzo dalle 8 alle 20 potranno votare le elettrici e gli elettori che “dichiarino di riconoscersi nella proposta politica del Pd e accettino di essere registrati nell’Albo pubblico”. Occorrono un documento di riconoscimento, la tessera elettorale e due euro (tranne per i tesserati). La preferenza si esprime tracciando un solo segno su una delle liste di candidati all’Assemblea nazionale.

Martina: “Proporrò una segretaria unitaria” – “Non serve a un grande partito la fedeltà al leader. I miei avversari non sono Zingaretti e Giachetti, ma Salvini e Di Maio: se vinco proporrò una segreteria unitaria. L’unità delle nostre forze non è retorica, ma una necessità di fronte a questa destra”, prosegue Martina.

L’ex ministro delle Politiche agricole poi che “nella lotta alla povertà, il reddito d’inclusione l’abbiamo fatto tardi. Dovevamo essere più radicali con alcuni interventi: avremmo dovuto fare il salario minimo reale. Per quanto riguarda il nostro interno dico solo due regolette: un partito si guida, non si comanda. Ci sono maggioranze e minoranze, non maggioranze e opposizioni. Serve pluralità del pensiero e dei contenuti in grado di fare sintesi e fare unità”.

Zingaretti: “Voto anticipato se ci sarà crisi e io sarò segretario” – “Se ci fosse una crisi di governo e fossi segretario, ferme le prerogative del Capo dello Stato, chiederei le elezioni anticipate”, afferma da parte sua Nicola Zingaretti. “Il 3 marzo saranno le primarie per l’Italia. Andate tutti a votare e votate chi volete per una grande giornata popolare. Il mio primo atto da segretario sarà convocare degli stati generali su tre temi: lavoro, sostenibilità ambientale e scuola”.

“I tagli agli enti locali hanno provocato rabbia” – “Negli ultimi dieci anni si sono tagliati i trasferimenti agli enti locali che hanno impoverito” la popolazione e “quella rete di protezione sociale sui territori”, sottolinea Zingaretti spiegando le ragioni della sconfitta elettorale del 4 marzo 2018. Questa mancanza ha prodotto “insicurezza e rabbia che si è riversata contro coloro che dovevano essere i primi a difendere questo punto”.

Giachetti: “Sono giachettiano, ma fedele al progetto Renzi” – “Io sono giachettiano, ma sono leale al progetto politico iniziato da Matteo Renzi, pur con errori compiuti”, dichiara invece Roberto Giachetti. “Il mio primo atto da segretario sarà chiedere scusa a tutti i candidati delle elezioni amministrative ed europee che si trovano a dover affrontare campagne elettorali con un partito ancora senza leadership”.

“A luglio dissi di fare le primarie subito”, ribadisce Giachetti. “Ora ci troviamo a fare le elezioni regionali in Abruzzo e in Sardegna senza un segretario. Chi verrà, avrà giusto il tempo di fare le liste per le europee. La colpa? Francheschiniani, Zingarettiani…. Tutti quanti volevano spostare ed hanno spostato il Congresso”.

 

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