Cosa succede a chi mangia maionese 20 giorni dopo la scadenza? Ecco l’incredibile risposta

Cosa succede a chi mangia maionese 20 giorni dopo la scadenza? Occorre sempre diffidare dei prodotti scaduti ed anche del burro. Diversi siti in internet di fronte alla maionese scaduta consigliano di testarne la freschezza prima di buttarla. In verità sulle date di scadenze non sempre c’è da stare tranquilli. Tutto dipende, comunque, da come viene conservata la maionese. Attenzione perché l’intossicazione alimentare si verifica spesso dopo aver mangiato alimenti che contengono maionese conservata male. I sintomi più comuni dell’intossicazione alimentare in genere compaiono entro 2-6 ore dopo aver mangiato. Questo tempo può essere più lungo, anche alcuni giorni, a seconda della causa. La maggior parte delle persone guariscono completamente dai più comuni tipi di intossicazione alimentare entro 12-48 ore.

La maionese può portare a intossicazione alimentare da stafilococco? La contaminazione dei cibi è generalmente dovuta a cattive pratiche igieniche e lavorazioni non adeguate. Tra gli alimenti che risultano più facilmente coinvolti nelle intossicazioni alimentari da stafilococco c’è anche la maionese. Con essa anche i preparati a base di carne, le creme, i prodotti di pasticceria, i gelati, le paste farcite, il latte non pastorizzato e mal conservato, alimenti precucinati, prodotti ittici trasformati. L’intossicazione alimentare da stafilococco ha un periodo di incubazione molto breve: dai trenta minuti alle tre ore circa, a seconda sia del quantitativo di enterotossine che sono state assunte con gli alimenti contaminati che della sensibilità individuale.

Come si manifesta l’intossicazione da stafilococco? Di norma, le manifestazioni cliniche sono improvvise. I segni e i sintomi caratteristici sono una forte nausea seguita da vomito, dolori addominali crampiformi e diarrea. Altre manifestazioni non sempre presenti sono febbre, brividi e cefalea. Nei casi più seri, è bene aggiungere, si possono avere uno squilibrio acido-base, un notevole stato di prostrazione e shock. L’attacco in genere raramente dura più di 12 ore e, nella gran parte dei casi, il recupero è completo. In rarissimi casi, è sempre bene aggiungere, si è arrivati alla morte. Accade, in genere, quasi sempre in pazienti anziani o affetti da patologie croniche.

Come evitare l’intossicazione da stafilococco? Non è possibile una prevenzione totale dalle contaminazioni. In genere però i cibi conservati correttamente, riscaldati e ben cotti presentano margini di sicurezza più elevati. I rischi maggiori, infatti, sono legati alla cosiddetta “contaminazione incrociata”. Si avvera quando i cibi cotti vengono a contatto con alimenti crudi o con materiali contaminati. Ecco perché occorre sempre stare attenti alla manipolazione corretta dei cibi. Una scorretta conservazione dei cibi, inoltre, provocano la crescita dei batteri e la produzione delle enterotossine. E’ bene sapere, inoltre, che non è detto che una successiva cottura riesca a distruggere completamente anche queste ultime.

Esistono le intossicazioni alimentari di gruppo? Certo. Le intossicazioni alimentari possono far ammalare una persona o possono far iniziare un’epidemia in un gruppo di persone che hanno mangiato gli stessi alimenti contaminati. In genere si verifica durante i pic-nic, nelle mense scolastiche e nelle grandi funzioni sociali. Proprio in questi casi può capitare che il cibo venga lasciato fuori dal frigorifero troppo a lungo o le tecniche di preparazione del cibo possano non essere igieniche. L’intossicazione alimentare, ripetiamo, si verifica anche dopo aver mangiato alimenti che contengono maionese che sono stati conservati male.

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