Come si ottiene la farina bianca? Ecco la risposta incredibile

Come si ottiene la farina bianca? La farina bianca si ottiene dal processo di molitura del seme del grano a cui vengono sottratte due componenti nutritive ricche di principi vitali: la crusca ovvero fibra e vitamine del gruppo B, che costituisce la parte esterna del chicco, ed il germe ovvero oli polinsaturi, vitamine, minerali contenuti nella parte interna. La farina bianca viene considerata come un prodotto puro e facilmente digeribile e per questo rappresenta il simbolo del progresso tecnologico. Possiede a una migliore lavorabilità nei processi industriali e sopratutto accorcia i tempi di lavorazione  e ne migliora la conservabilità. La farina bianca sazia di meno e fa aumentare i consumi. Alcuni esperti, infine, sostengono che la farina bianca sia parzialmente responsabile dell’obesità.

La farina bianca fa male? Secondo alcuni studiosi la farina bianca, come tutti i prodotti raffinati, provoca un aumento della glicemia e il conseguente incremento dell’insulina, fenomeno che nel tempo porta ad un maggior accumulo di grassi depositati. In altre parole l’insulina favorisce il deposito di grasso, il passaggio ad un rapido aumento di peso e di trigliceridi elevati. Tutto questo, secondo gli esperti, può portare a malattie cardiache. Con il passare del tempo, inoltre, il pancreas diventa così carico di lavoro che la produzione di insulina si blocca e viene a galla il diabete. Alcuni esperti sostengono che la farina bianca alimenta le infezioni e indebolisce il sistema immunitario.

E’ vero che la farina per fare il pane bianco è sbiancata? Secondo alcuni ricercatori la risposta è affermativa. I produttori industriali di pane usano prodotti chimici differenti per lo sbiancamento che sono tutti abbastanza nocivi. Per questo sbancamento, infatti, si possono utilizzare l’ossido di azoto, di cloro e nitrosyl e perossido di benzoile miscelato con sali chimici vari. L’ossido di cloro, inoltre, combinato con le proteine, ancora rimaste nella farina, produce allossana. Questa è una sostanza utilizzata per produrre il diabete in animali da laboratorio. L’ossido di cloro, infine, serve anche ad allungare la durata di conservazione della farina, ma non è propriamente molto salutare.

Quanti tipi di farina esistono? Esistono cinque tipi di farina di grano tenero. La farina 00 o farina bianca è la più raffinata, ha uno scarto del 50% perché da 100 kg di grano si ottengono 50 kg di farina. La farina 0 ha uno scarto del 28%, significa che rispetto alla farina bianca ha un 22% in più di crusca e germe, le parti più ricche di nutrienti. Nella farina tipo 1 lo scarto scende al 20%. Nella farina tipo 2 si scarta solamente il 15% e quella integrale che ha una resa del 100% ovvero da 100 kg di grano si ottengono 100 kg di farina.

Quale tipo di farina non fa male? Esistono farine sane e meno raffinate. La prima alternativa alla farina 00 è la farina integrale di frumento che è un alimento ricco di fibre, in quanto anche al termine del processo di lavorazione mantiene ancora intatta tutta la crusca presente al suo interno. Ecco perché è sempre importante leggere l’etichetta ogni volta che si acquista una farina. Spesso, infatti, molte farine vengono spacciate come “integrali” anche se all’interno contengono piccole percentuali di farina bianca. Un’ottima scelta è la farina integrale di avena. La farina di ceci, invece, si può utilizzare ed ottima per la panatura delle verdure.

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