Riattivare l’ospedale di Mistretta: lo chiedono i sindaci di sette comuni. Ci sarebbero 60 posti letto

Riattivare l’Ospedale di Mistretta. Lo chiedono i Sindaci di Castel di Lucio, Mistretta, Motta d’Affermo, Pettineo, Reitano, S. Stefano di Camastra e Tusa con in testa il presidente del comitato dei sindaci del distretto D29, Angelo Tudisca. Hanno scritto una lettera alle maggiori cariche statali e regionali affinché l’Ospedale di Mistretta sia riattivato. Ci sarebbero così almeno 60 posti letto utili per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Nella lettera si scrive nel Distretto Socio Sanitario 29 dell’ASP di Messina con una popolazione di circa 20.000 abitanti, vi è già funzionante un Presidio Territoriale di Emergenza (PTE) presso l’Ospedale di Mistretta che, nel corso degli anni è stato depauperato di reparti sanitari e posti letto. «Nell’attuale tragico contesto emergenziale, potrebbe valutarsi l’immediata riattivazionere a pieno organico l’Ospedale di Mistretta anche facendo ricorso alle risorse economiche rese disponibili per la protezione civile a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale. A tal uopo, si evidenzia che nell’Ospedale di Mistretta, negli ex reparti di chirurgia, medicina e ostetricia, quest’ultimo già medicalizzato, ossia dotato di ossigeno per l’attivazione già prevista di 10 posti suap/comatosi, ci sarebbero circa 60 posti letto disponibili, una vera e propria manna dal cielo per un territorio di frontiera, con una popolazione prevalentemente anziana e impaurita. I reparti di lungodegenza, medicina e chirurgia, oggi esistenti (il resto della struttura è ambulatoriale), sono assolutamente insufficienti, soprattutto nella situazione emergenziale attuale ed, inoltre, gli ospedali di Cefalù e Patti sono lontani, quello di Sant’Agata è stato depotenziato». Nella lettera si aggiunge che «In Sicilia sono stati registrati cinquecento casi di positività con decine e decine di pazienti ricoverati e riattivare Mistretta darebbe un segnale di forte presenza delle Istituzioni e della volontà della Stato di “riconquistare” i propri territori e sarebbe una iniezione di sicurezza nei confronti di tutti, anche alla luce che allo stato nei comuni del Distretto D29 vi sono 150 soggetti in isolamento fiduciario. Assieme ai nostri concittadini, attendiamo un atto politico importante, di quelli con la “P” maiuscola, che rigenerano l’imprescindibile rapporto di fiducia, che deve necessariamente esistere tra Stato e Cittadini».

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