Il caffè fa bene o fa male al cuore? Risponde la scienza

Il caffè accompagna la colazione di tante persone fin dall’inizio della giornata. La ricerca scientifica ha più volte sottolineato che gli antiossidanti che contiene questa antica bevanda apportano molti benefici al cervello. Una recente ricerca, pubblicata sulla rivista Circulation: Heart Failure dell’American Heart Association (AHA), ha evidenziato che questa buona bevanda bevuta al mattino potrebbe fare bene proprio al cuore.

A sostenere la tesi che il caffè possa fare bene al cuore sono adesso tre grandi studi sulle malattie cardiache condotti nell’arco di 10 anni con 21.000 persone. Secondo i ricercatori, quindi, una tazzina sembra migliorare proprio la salute cardiaca. Ecco perché è importante continuare queste ricerche per confermare ancora di più queste nuove scoperte.

Il caffè riduce le malattie cardiache

Secondo i ricercatori il caffè dovrebbe fare parte delle diete salutari per il cuore. La ricerca, infatti, ha dimostrato che quanti hanno bevuto durante le fasi dello studio una o più tazze di bontà con caffeina al giorno hanno visto ridursi il rischio di insufficienza cardiaca a lungo termine.

La caffeina non fa male al cuore

A oggi si è ritenuto che la caffeina faccia male al cuore perché porta a chi la assume palpitazioni, tensione, ansia e persino ipertensione. La nuova ricerca, invece, ha trasformato questa situazione perché il consumo di caffeina, secondo i ricercatori, porta alla riduzione del rischio di insufficienza cardiaca.

Attenzione però perché tutto questo non significa che si può bere caffè a dismisura in quanto va sempre combinato con uno stile di vita sano. Bisogna sempre gustare questa bevanda con moderazione come parte di una dieta sana fatta di frutta e verdura, cereali integrali e cibi a basso contenuto di grassi e di zuccheri.

Per la Fondazione Veronesi il consumo di caffè, con e senza caffeina, allenta anche altre malattie croniche così come documentato da diverse ricerche. Le prove più importanti si hanno verso il diabete di tipo 2 a patto che non venga zuccherato. Il consumo di questa bevanda non provoca un maggior rischio di ammalarsi o morire a causa di un tumore.

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