Oggi è la Giornata Mondiale dedicata agli Asteroidi: le Madonie Protagoniste

Oggi è la Giornata Mondiale dedicata agli Asteroidi. E’ la sesta edizione, l’Unesco varò l’iniziativa nel 2014. Il suggerimento di istituirla venne da Brian May, astrofisico e chitarrista dei “Queen”, Rusty Schweickart, astronauta dell’Apollo 9 oggi ottantaquattrenne, Danica Remy, presidente della Fondazione B612, e Grig Richters, regista e attivista politico. Avvistare in tempo gli asteroidi e deviarne la traiettoria in caso diretti verso la Terra è di fondamentale importanza per l’Umanità intera. Ai numerosi progetti in campo in questo senso, ora se ne sta per aggiungere uno unico nel suo genere e tutto made in Italy: un telescopio dotato di un “occhio composito”, simile a quello di una mosca, e per questo chiamato Flyeye.
Sorgerà nel Parco delle Madonie sul Monte Mufara. «Il sito di Monte Mufara, nel Parco delle Madonie, si trova a un’altitudine di 1865 metri sopra il livello del mare. Questo sito è stato scelto dall’Esa», ricorda Mario Guarcello dell’Osservatorio astronomico Inaf di Palermo, «avvalendosi di un’analisi comparativa prodotta da un tavolo tecnico Asi/Inaf dopo un’attenta valutazione delle caratteristiche di vari siti italiani, e una campagna di misure del seeing (un parametro che dipende dalle turbolenze in atmosfera che influenzano negativamente le osservazioni astronomiche) e delle condizioni meteo. Le misure sono state effettuate per circa un anno, tra il 2017 ed il 2018, utilizzando una camera SBig Seeing Monitor ST-402 acquistata dall’Asi e installata dalla Ohb Italia con la collaborazione di tecnici locali e dell’Inaf di Palermo. La campagna di misure ha rivelato che il sito del Monte Mufara è caratterizzato da una percentuale di notti con cielo limpido del 58 per cento, tra i valori migliori di Italia, e il livello di luminosità del cielo più basso tra tutti i siti confrontati. Il seeing misurato nel periodo estivo e invernale dal Monte Mufara è stato inferiore a 1.5 arcosecondi per l’80 per cento e il 50 per cento delle notti, rispettivamente, con un numero significativo di notti in cui il seeing è stato inferiore a un arcosecondo». (Foto e fonti: Inaf)

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