Le pere aiutano la glicemia ma attenzione a questa controindicazione

Le pere aiutano le persone che hanno la glicemia alta? Hanno un indice glicemico pari a 33. Se una persona mangia 3 piccole pere significa che ingerisce circa 19 grammi di carboidrati di cui 10 circa di zucchero. Non è una quantità eccessiva e non è probabile che causi fluttuazioni estreme dei livelli di zucchero nel sangue, anche con il diabete. Le pere, quindi, si possono mangiare, non fanno male.

Le pere, come tutta la frutta e la verdura, apportano grandi quantità di antiossidanti. Secondo la classifica ORAC relativa alla frutta e verdura in ordine di potere antiossidante in 100 grammi di pere si trovano 3.000 unità ORAC. La misura consigliata dagli esperti per stare in salute è di assumere almeno 5000 unità ORAC al giorno, un quantitativo più che sufficiente a proteggersi dai danni che provocano i radicali liberi.

Il consiglio per contrastare i danni ossidativi è di assumere almeno 2000 Unità Orac/al giorno. 3 pezzi di questa buona frutta ne fornisce molto di più. Le pere aiutano la glicemia ma attenzione a questa controindicazione. Chi è affetto da calcolosi renale dovrebbe consumare questa frutta con moderazione. Questi frutti contengono vitamina C e proprio l’acido ascorbico, infatti, è responsabile nella sintesi dei calcoli. Attenzione quindi alle pere.

Attenzione anche al fatto che le pere sono ricche di FODMAP. Sono carboidrati a catena corta che alcune persone non sono in grado di digerire causando gonfiore, produzione di gas, crampi allo stomaco, diarrea o costipazione. A queste persone e a chi è affetto da Sindrome dell’Intestino Irritabile è consigliato non consumare questo frutto. Sono stati documentati casi di sindrome orale allergica anche nei soggetti allergici al polline di betulla.

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