Miglior orario per innaffiare i pomodori: ecco qual è, assurdo

Il pomodoro non ha bisogno di presentazioni, vero e proprio simbolo della cucina mediterranea, è largamente coltivato e consumato in tutto il mondo. Quello che ha acquisito questa nomenclatura è formalmente la bacca dell’omonima pianta conosciuta in natura come Solanum lycopersicum, nativa delle Americhe. Il pomodoro infatti era sconosciuto nel vecchio continente prima del 16° secolo, e di li a poco divennero rapidamente molto apprezzati in cucina. Con il progressivo miglioramento delle colture il pomodoro è diventato uno dei simboli della dieta mediterranea, elemento assolutamente indispensabile per il contesto gastronomico. E’ anche piuttosto facile da coltivare, a scopo ornamentale ma anche per motivazioni pratiche.

Miglior orario per innaffiare i pomodori: ecco qual è, assurdo

Per conformazione delle bacche, è facilmente intuibile del fabbisogno di acqua che deve essere importante e costante, anche se ovviamente cambia molto a seconda delle condizioni atmosferiche e del terreno. Trattandosi di una pianta che cresce in climi soleggiati e sensibilmente umidi.

L’innaffiatura dei pomodori è una delle fasi più importanti per ottenere un buon raccolto. Ma qual è il miglior orario per innaffiare i pomodori?

Se si tratta di piante in vaso è necessario farlo la mattina e laa sera, in maniera non eccessiva, bagnando solo il terreno e non il fusto e le piante. Il pomodoro coltivato in piena terra invece ha bisogno di essere irrigato a seconda delle condizioni climatiche e del terreno. Mai essere troppo “aggresivi” nell’innaffiare e nella qualtità di acqua, meglio bagnare il terreno poco alla volta, una buona opzione è sviluppare dei solchi sul terreno così da convogliare una quantità moderata ma costante di acqua.

Se il terreno risulta essere secco con costanza, bisogna provvedere a tenerlo bagnato tutte le sere, e quando i frutti iniziano a crescere in maniera evidente bisogna aumentare sensibilmente la quantità di acqua somministrata, in modo da tenere il terreno sempre leggermente umido (mai inzuppato però).

Vincenzo Galletta: