A Bologna l’Italia rialza la testa, l’1-1 con la Germania è un’iniezione di fiducia per il futuro

Inizia con un pareggio (1-1) con la Germania il cammino della Nazionale nella terza edizione della UEFA Nations League. Tre giorni dopo la netta sconfitta nella ‘Finalissima’ con l’Argentina, un’Italia rinnovata negli uomini e nello spirito esce tra gli applausi dei 24.000 del ‘Dall’Ara’, che apprezzano una squadra giovane e coraggiosa, ma non incosciente, capace di giocare alla pari con una delle favorite al prossimo Mondiale. In una serata in cui Mancini lancia sei esordienti (Frattesi, Gnonto, Pobega, Dimarco, Cancellieri e Ricci) cambiando dieci undicesimi della formazione scesa in campo a Wembley, gli Azzurri faticano nei primi venti minuti per poi uscire alla distanza. Nella ripresa segna Pellegrini, su assist di uno scatenato Gnonto, poi Kimmich trova il gol del pari che non cambia però il giudizio sulla prova positiva di una Nazionale ritrovata.
LA PARTITA. Complici gli infortuni, che lo obbligano di fatto a mandare in campo un’Italia profondamente diversa da quella vista mercoledì a Wembley, Mancini cambia dieci undicesimi della formazione schierata con l’Argentina. L’unico confermato è Donnarumma, in difesa Florenzi e Biraghi prendono il posto di Di Lorenzo ed Emerson e la coppia centrale è formata da Acerbi e Bastoni. A centrocampo con Cristante e Tonali c’è l’esordiente Frattesi, mentre nel tridente offensivo il Ct punta su Scamacca per cercare di migliorare il feeling della Nazionale con il gol. A supportarlo due Azzurri che si sono visti sfuggire all’ultimo la convocazione a EURO 2020, Politano e Pellegrini, con il capitano della Roma messo fuori gioco da un infortunio alla vigilia dell’esordio con la Turchia.
La Germania, rinata sotto la nuova guida di Hans-Dieter Flick, si presenta al ‘Dall’Ara’ mettendo in mostra tanti dei suoi gioielli, dall’eterno Muller a Gnabry, da Sané a Timo Werner. Sono i tedeschi a prendere l’iniziativa, pressando alto e riuscendo a riconquistare subito il pallone. L’Italia fatica a manovrare dal basso, con Scamacca deputato a un lavoro tutt’altro che semplice spalle alla porta per ripulire palloni e far salire la squadra. Al 15’ il primo spunto è di Gnabry, che si infila in mezzo a Biraghi e Pellegrini e di destro chiama alla respinta Donnarumma. Poi Florenzi respinge la conclusione di Muller e Goretzka dal limite dell’area calcia alto, non riuscendo a finalizzare una bella azione nata da un colpo di tacco smarcante di Muller per Gnabry. Gli Azzurri crescono alla distanza, si affacciano dalle parti di Neuer con un paio di conclusioni di Frattesi e al 35’ vanno ad un passo dal vantaggio con Scamacca, che con un destro rasoterra accarezza il palo. Ma la Germania risponde tre minuti dopo: Muller e Goretzka fanno ciò che vogliono in area di rigore, il pallone carambola sul piede sinistro di Gnabry che dall’altezza del dischetto calcia alle stelle sprecando un’ottima chance. La partita è equilibrata e vivace e, a differenza di tre giorni fa a Wembley, dopo 45 minuti l’Italia è ancora pienamente in partita.
È ancora Scamacca a inizio ripresa a rendersi pericoloso, prima con una girata di testa a lato e poi con una rovesciata bloccata in presa da Neuer. Ci prova anche Politano, che con un sinistro a giro sfiora l’incrocio dei pali. Il ‘Dall’Ara’ si scalda facendo la ‘ola’ e cantando l’Inno di Mameli, gli Azzurri divertono dimostrando di avere ritrovato fiato e idee. Al 65’ arriva il momento del classe 2003 Wilfried Gnonto, 40° debuttante della gestione Mancini che ripaga subito il Ct involandosi sulla destra e servendo a Pellegrini un pallone d’oro da appoggiare in rete. Il vantaggio dura però solo tre minuti perché Kimmich da pochi passi trova la zampata dell’1-1. Tutto da rifare. Ancora Kimmich impegna Donnarumma, mentre Gnonto si guadagna un’altra dose di applausi dimostrando di avere una buona tecnica in velocità. Nel finale entrano altri quattro esordienti – Pobega, Dimarco, Cancellieri e Ricci – a conferma che il nuovo ciclo è già iniziato.
La Nations League proseguirà lungo la via Emilia. Martedì a Cesena arriverà infatti l’Ungheria, che a Budapest nell’altro incontro del girone ha battuto a sorpresa l’Inghilterra grazie ad un gol di Szoboszlai. Inutile aggiungere che non sarà una passeggiata, ma l’Italia può tornare a guardare con fiducia al futuro.

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