Internet e memoria

Internet e memoria: ecco perchè la tecnologia produce demenza digitale

Internet e memoria. Il continuo ricorso alla tecnologia, dall’uso intensivo del telefono alle applicazioni di navigazione e calcolo, potrebbe portare a un fenomeno noto come “demenza digitale”. Coniato dal neuroscienziato Dr. Manfred Spitze nel 2012, questo termine descrive le perdite cognitive che possono verificarsi quando i dispositivi elettronici vengono sovrautilizzati come sostituti delle normali funzioni cerebrali.

La demenza digitale

La “demenza digitale” si riferisce alle perdite cognitive che possono verificarsi quando i telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici vengono sovrautilizzati come sostituti delle normali funzioni cerebrali. Un’eccessiva dipendenza dai telefoni, ad esempio, può impattare negativamente il cervello riducendo la quantità di informazioni che è in grado di elaborare e memorizzare. Di conseguenza, attenzione, concentrazione e focalizzazione ne risentiranno.

Secondo il professor James Goodwin, direttore scientifico della Brain Health Network, questa è una questione complessa e poco studiata. “Manca di dati longitudinali e generazionali semplicemente perché stiamo utilizzando Internet da circa 30 anni,” afferma. Tuttavia, le prove disponibili indicano che l’uso di Internet produce alterazioni sia acute che sostenute nella concentrazione, memoria e cognizione sociale.

Dipendenza dalla tecnologia

La dipendenza dalla tecnologia erode la nostra capacità di concentrazione. Le interfacce internet sono progettate per catturare l’attenzione attraverso il rinforzo del sistema di ricompensa del cervello tramite collegamenti ipertestuali, notifiche e promemoria, riducendo così la capacità di concentrazione e la capacità di mantenere la concentrazione in modo sostenuto, rinforzando le “risposte di distrazione”.

Ad esempio, uno studio ha mostrato che i passaggi tra gli elementi visualizzati sullo schermo si verificano frequentemente, ogni 19 secondi, e il 75% di tutto il contenuto visualizzato sullo schermo viene visto per meno di un minuto. “Si è anche scoperto che coloro che si impegnano in un multitasking mediatico frequente ed esteso nelle loro vite quotidiane ottengono risultati peggiori in varie attività cognitive rispetto a coloro che non lo fanno,” aggiunge il professor Goodwin.

L’eccessiva dipendenza può influire direttamente sulla memoria. Molti di noi si affidano completamente a Internet per tutte le informazioni, ma ciò introduce la possibilità che Internet alla fine annulli o sostituisca la necessità di determinati sistemi di memoria umana, come la “memoria semantica” (cioè, la memoria dei fatti), indipendente da altri tipi di memoria nel cervello umano.

Contrastare la demenza digitale

Per contrastare la “demenza digitale”, è possibile utilizzare la tecnologia a nostro vantaggio, considerandola come un miglioramento della memoria piuttosto che una sua sostituzione. Ad esempio, registrare vocalmente una lista della spesa e poi cercare di ricordare tutti gli articoli al supermercato può esercitare la memoria. Altri esercizi, come giochi di scacchi, cruciverba e puzzle durante i momenti di inattività, possono promuovere la buona salute cognitiva.

Inoltre, è importante non abbandonare del tutto le forme tradizionali di informazione e comunicazione. Utilizzare un blocco note e una matita per ricordare le attività quotidiane può portare a una migliore ritenzione delle informazioni rispetto alla ricerca online. In definitiva, bilanciare l’uso della tecnologia con approcci più tradizionali può contribuire a preservare la salute cognitiva e prevenire la “demenza digitale”.

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