Unita navali dislocate nelle colonie italiane nel maggio 1915

Unita navali dislocate nelle colonie italiane nel maggio 1915
Il 24 maggio 1915 l’Italia entrava in guerra contro gli Imperi Centrali. Alla Regia Marina fu affidato il compito di difendere le coste adriatiche e presidiare il Canale d’Otranto, al fine di impedire al naviglio austro-ungarico di varcare il Mediterraneo. Contemporaneamente, nei possedimenti d’oltremare italiani, le navi della Regia Marina Militare con l’ausilio di mercantili e imbarcazioni indigene, queste ultime requisite e dotate di armamenti, espletavano le operazioni anticontrabbando contro le popolazioni belligeranti dell’Africa settentrionale. Facciamo nostra la relazione dello storico navale Virginio Trucco circa le dislocazioni navali italiane nel mese di maggio 1915.
«Nel maggio 1915, la Regia Marina avevo dislocato nei possedimenti coloniali e nelle zone di interesse economico le seguenti unità: Albania: [corazzata “Dandolo”; cacciatorpediniere “Dardo”; cannoniera “Misurata”]. Rodi: [rimorchiatore “Atlante”]. Tripolitania: [cacciatorpediniere “Ostro” e “Lampo”; torpediniere “Astore” e “Albatros”]. Cirenaica: [cacciatorpediniere “Euro” e “Strale”]. Mar Rosso: [cannoniera “Giuliana”, rimorchiatore “Lido”]. Estremo oriente: [incrociatore corazzato “Marco Polo”, e cannoniera “Sebastiano Caboto”]. Nelle colonie africane, queste unità, assieme a piccoli mercantili e natanti locali, requisiti e armati, svolgevano soprattutto missioni di anticontrabbando, al fine d’impedire il rifornimento di armi alle tribù non ancora pacificate dopo la guerra italo – turca che aveva portato all’annessione della Tripolitania, Cirenaica e del Dodecaneso. Il contrabbando fu alimentato soprattutto da Inghilterra e Germania, le quali mal vedevano la presenza italiana nell’area nordafricana che contrastava con i loro interessi economici. Dopo l’entrata in guerra dell’Italia a fianco della Triplice Intesa, gli inglesi, oltre a cessare i traffici illeciti, aiutarono la Regia Marina a smantellare la rete dei contrabbandieri».

Bibliografia e sitografia:
Bagnasco Erminio, Rastelli Achille, Navi e marinai italiani nella Grande Guerra, Albertelli, 1997
Foto a corredo dell’articolo: Cacciatorpediniere Dardo e Strale (primi di questo nome) in bacino di carenaggio. www.marina.difesa.it

Giuseppe Longo

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