Cefalù, la Cattedrale nasconde un tesoro di mosaici

Cefalù, la Cattedrale nasconde un tesoro di mosaici

La Basilica Cattedrale di Cefalù, gioiello storico della Sicilia, nasconde un tesoro di mosaici che racconta una storia intricata di arte e decisioni architettoniche. Risalendo al XII secolo, l’interno della basilica di Cefalù mostra segni di un progetto originario di Ruggero, il quale sembrava non prevedesse l’originaria decorazione musiva.

È probabile che il re Ruggero II abbia riconsiderato questa decisione dopo la sua morte nel 1154, come indicato dalla data dei mosaici del 1148, posta nell’emiciclo dell’abside. Tuttavia, la decorazione musiva fu realizzata solo in parte, coprendo l’abside, circa la metà delle pareti laterali e le vele della prima crociera del presbiterio.

Gli esperti ritengono che il paramento musivo della Basilica di Cefalù, esteso su circa 650 metri quadrati, sia stato realizzato in tre fasi cronologicamente diverse. I mosaici del 1148, nella prima fase, furono creati da maestri bizantini chiamati da Ruggero II. Questi artisti dovettero adattare cicli decorativi di matrice orientale a uno spazio architettonico di tradizione nordica.

La disposizione dei mosaici

L’attuale disposizione musiva nella Cattedrale di Cefalù si articola in quattro fasce, delimitate da cornici e motivi geometrici o vegetali stilizzati. La prima fase presenta figure ieratiche come il Cristo Pantocratore, la Vergine e gli arcangeli. Le figure sono poste su uno sfondo aureo, seguendo la tradizione iconografica bizantina, con una processione liturgica e un rigido principio gerarchico.

La minuziosità e la cura della trama musiva, soprattutto nell’epoca ruggeriana, sono evidenti nelle tessere regolari, tendenti al quadrangolare e piuttosto piccole. Anche nella figura colossale del Pantocratore di Cefalù, le tessere non superano i dieci millimetri per lato. Un tocco di rarità è dato dall’uso di tessere di madreperla, probabilmente insolito anche nel mondo orientale.

La seconda fase, risalente agli anni di Guglielmo I (1154-1166), mostra un cambio di stile nelle pareti, differenziandosi dai mosaici dell’abside e della crociera. La diversità stilistica suggerisce una mano diversa, indicata come la maestranza di Guglielmo I.

I mosaici delle vele della crociera raffigurano Cherubini, Serafini e altre figure angeliche, contribuendo a un panorama artistico ricco e affascinante.

In questo straordinario affresco visivo della Cattedrale di Cefalù, ogni figura, dai profeti ai santi e alle figure angeliche, è accuratamente identificata tramite tituli in greco e latino. Un viaggio tra queste opere d’arte è un viaggio nella maestria artistica e nella ricca storia della Basilica di Cefalù, un patrimonio che ci collega al passato con la sua bellezza eterna.

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