Caccamo, Roberta uccisa e bruciata. La cassazione conferma l’ergastolo per l’omicida

Il ricorso è stato dichiarato inammissibile e la Corte di Cassazione ha confermato la pena dell’ergastolo per Pietro Morreale. Il giovane di Caccamo è accusato di aver ucciso la fidanzata Roberta Siragusa nella notte tra il 23 e il 24 gennaio del 2021. L’imputato era accusato di omicidio aggravato e occultamento di cadavere. La famiglia della vittima e il Comune di Caccamo si sono costituiti parte civile con l’assistenza degli avvocati Giuseppe Canzone, Giovanni Castronovo, Simona La Verde e Sergio Burgio, mentre Morreale è stato difeso dall’avvocato Gaetano Giunta. Roberta, che aveva 17 anni, è stata trovata morta in un burrone nella zona di Monte San Calogero, a Caccamo, bruciata viva nei pressi dello stadio.

Il femminicidio di Roberta Siragusa risale al 2021 e il giovane assassino, all’epoca diciannovenne, non ha mai ammesso le proprie responsabilità, sostenendo che la ragazza si fosse suicidata. Contro di lui si erano costituiti parte civile i genitori e il fratello della vittima. Morreale e Roberta erano fidanzati, ma lui era geloso e sospettava un tradimento. Lei avrebbe voluto lasciarlo, ma temeva la sua reazione, che poi si è rivelata tragicamente letale quella notte di gennaio.

Il delitto si è consumato nella tarda serata tra il 23 e il 24 gennaio 2021. Nelle motivazioni delle sentenze, i giudici di primo grado scrivono: «Dopo aver sfigurato il volto di Roberta con violenza e ripetuti colpi, le ha lanciato addosso la benzina e le ha dato fuoco, un mezzo che non le ha lasciato scampo». Roberta, sebbene ferita, era viva quando venne bruciata, e il dolore e la paura che ha provato nei suoi ultimi momenti sono stati atroci.

Il sindaco di Caccamo, Franco Fiore, ha commentato la sentenza dichiarando: «La giustizia ha fatto il suo corso. Sotto il profilo giudiziario, con la sentenza della Suprema Corte, si conclude definitivamente il drammatico caso di femminicidio di Roberta Siragusa. Resta il profondo dolore per le due famiglie coinvolte». Fiore ha espresso solidarietà verso la famiglia della vittima, che non potrà mai colmare la perdita della giovane figlia, e ha riconosciuto anche il dramma della famiglia di Morreale, la cui vita è stata sconvolta dal gesto efferato del giovane.

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