Come si chiama il piccolo comune di Sicilia dove si mangiano i “cavatieddi” e gli abitanti si chiamano monterossani.

Nella splendida cornice della provincia di Ragusa, immerso tra le colline degli Iblei, si trova Monterosso Almo, un piccolo comune siciliano noto per la sua gastronomia autentica e le sue tradizioni secolari. Gli abitanti di questo borgo, chiamati “monterossani”, sono particolarmente fieri di una delle loro specialità culinarie più rappresentative: i “cavatieddi”.

I cavatieddi sono un tipo di pasta fresca fatta a mano, caratterizzata da una forma incavata che trattiene perfettamente i sughi con cui viene condita. Preparati con pochi e semplici ingredienti – farina, acqua e un pizzico di sale – i cavatieddi sono un emblema della cucina contadina, dove la semplicità degli ingredienti si unisce alla maestria delle mani che li lavorano. Tradizionalmente, questa pasta viene servita con sughi ricchi e saporiti, spesso a base di carne, che ne esaltano il gusto e la consistenza.

Monterosso Almo, situato a un’altitudine di circa 700 metri sul livello del mare, offre ai visitatori una vista panoramica mozzafiato sulle colline circostanti. Questo borgo, che fa parte del circuito dei “Borghi più belli d’Italia”, conserva intatto il suo fascino antico, con vicoli stretti e tortuosi, case in pietra e chiese barocche che testimoniano un passato ricco di storia e cultura.

Come si chiama il piccolo comune di Sicilia dove si mangiano i “cavatieddi” e gli abitanti si chiamano monterossani.

La vita a Monterosso Almo è scandita da numerose festività che celebrano la cultura e le tradizioni locali. Tra gli eventi più significativi spicca la festa di San Giovanni Battista, il patrono del paese, che si tiene a prima domenica di settembre. Durante questa celebrazione, i monterossani si riuniscono per partecipare alla processione religiosa, seguita da spettacoli pirotecnici, musica e balli che animano le piazze e le strade del borgo.

Il pane è la specialità di Monterosso. Lo si trova a pasta dura, o condito con olio, sale, origano e formaggio. Ci sono anche i pani che vengono reaizzati per le ricorrenze speciali. E’ a forma di seno per la festa di Sant’Agata o di occhi per quella Santa Lucia. Ci sono le focacce (mpanate), “u scacciuni” e vari tipi di biscotti. Dal territorio provengono i funghi, in autunno, e la cicerchia, legume alla base di una gustosa polenta.

All’interno del centro storico di Monterosso Almo si dispiega davanti agli occhi una visione di vecchia Sicilia. Un girotondo di stradine e vicoletti porta, come in una casba araba, alla vasta spianata della piazza centrale, dominata dalla facciata barocca della chiesa di San Giovanni, e poi al suo monumento più insigne, la Chiesa Madre, che assomiglia stranamente a una cattedrale umbra, anche se la scalinata e la visione prospettica sono quelle delle chiese del ragusano.

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