Nessuna frattura tra etica ed economia

Esiste un «nesso indissolubile» fra «un’etica rispettosa delle persone e del bene comune» e «la reale funzionalità di ogni sistema economico e finanziario». Lo ha ribadito il Papa nel discorso rivolto ai partecipanti alla conferenza internazionale «Nuove politiche e stili di vita nell’era digitale» promossa dalla fondazione Centesimus annus pro Pontifice per il venticinquesimo anniversario della sua istituzione.

Ricevendoli in udienza sabato mattina, 26 maggio, nella Sala Regia — dove si era appena svolta la sessione conclusiva dei lavori presieduta dal cardinale segretario di stato, Pietro Parolin, e incentrata sull’intervento del patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo — il Pontefice ha ribadito l’attualità della dottrina sociale della Chiesa, soprattutto in un momento in cui «le sfide sociali e finanziarie poste alla comunità internazionale sono diventate sempre più complesse e interconnesse».

Nell’analisi di Francesco, «le attuali difficoltà e crisi nel sistema economico hanno una innegabile dimensione etica», essendo legate a quella «mentalità di egoismo e di esclusione» che ha generato la «cultura dello scarto». Da qui l’invito a ricomporre quella «tragica e falsa dicotomia» che «si è sviluppata tra la dottrina etica delle nostre tradizioni religiose e gli interessi pratici dell’attuale comunità degli affari». In una parola, ha ricordato il Papa, «la dimensione etica dei rapporti sociali ed economici non può essere importata nella vita e nell’attività sociale dall’esterno, ma deve emergere dall’interno». E questo rappresenta «un obiettivo a lungo termine, che richiede l’impegno di ogni persona e di ogni istituzione in seno alla società».

Una delle sfide più urgenti indicate dal Papa è rappresentata dalla «minaccia che le famiglie stanno affrontando a causa delle incerte opportunità di lavoro e dell’impatto della rivoluzione della cultura digitale». Per questo il Pontefice ha esortato la fondazione a proseguire nell’impegno di formazione delle «coscienze dei leader in campo politico, sociale ed economico»: un impegno che, per Francesco, «contribuisce a costruire una cultura globale di giustizia economica, di uguaglianza e di inclusione».

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