Giacchino lo scultore che si dedica all’arte per eccellenza

«Ritengo che l’arte non è altro che un mezzo di comunicazione che parla una sola lingua, un modo per stare insieme alla gente, fare progetti, scambiare idee. Chi si crede arrivato, nell’arte, non è nemmeno partito». E’ quanto pensa Roberto Giacchino che ha la passione per la scultura della pietra e del legno. «Sento la voglia di evolvermi e per tale motivo ho cambiato genere. Mi sto dedicando in particolare alla scultura di strumenti musicali, l’arte per eccellenza, senza mai abbandonare l’arte figurativa umana». Tra i suoi obiettivi c’è anche un ritorno nostalgico dell’infanzia, alla pittura ed al disegno. «Continuo a dare lezioni di scultura, sia a ragazzi che ad adulti ed a breve inizierò altri corsi, un modo come un altro per tramandare il proprio sapere. Nella mia bottega non si insegna solo l’arte scultorea, ma si dialoga e ci si confronta con gli altri artisti o curiosi».

Oggi Roberto Giacchino è full time artist, una passione che ha sempre coltivato. Sa ascoltare e sa agire; fa le cose non a scopo di lucro, specie nel campo artistico ed umanitario; sempre pronto a dare una mano a chi ha bisogno, in silenzio e senza nulla pretendere. Ha ideali ed apertamente ha combattuto l’arroganza, la falsità e la prepotenza, da qualunque parte vengono manifestate ed applicate; è a favore dei più deboli. Fa parte dell’associazione artistica e culturale “Cefalù Città degli Artisti”. Diversi i progetti in programma. A febbraio la presentazione del libro dello scrittore Gino Pantaleone dal titolo “Servi disobbedienti”. Dal 6 al 18 aprile, invece, una mostra collettiva con artisti locali e non solo. Dal 31 agosto al 3 settembre sarà la volta del Simposio “Cefalù Città Degli Artisti” che quest’anno arriva alla sua quarta edizione. «Considerata la continua crescita  di questa manifestazione, non solo numerica ma anche artistica, ci siamo già attivati subito dopo la conclusione del terzo, per constatare e valutare le proposte del Comitato tecnico scientifico, nominato tra le persone che a Cefalù sono a pieno titolo nel mondo dell’arte, della cultura e dell’informazione». Sempre fra i progetti in programma anche la collaborazione per l’allestimento di mostre di altri artisti sia locali che di altre località.

«Si dice che l’uomo è un animale sociale, per cui ha bisogno di stare con altri suoi simili e con gli stessi confrontarsi, condividere, dialogare, sarà forse per questo che sento la necessità di praticare l’arte scultorea e pittorica, che mi permette di stare in mezzo alla gente. L’arte è libertà, libertà di espressione, libertà di fare senza nuocere agli altri, libertà di dire la propria con immagini e segni, senza bisogno di stare a fare discorsi, o urlare. E’ un grido silenzioso verso le ingiustizie della vita».

Roberto Giacchino nasce nel 1954 a Filaga, sui monti Sicani, da una famiglia di artigiani. Il nonno, Giuseppe Pullara, costruiva mobili e questa passione si è trasferita al nipote che, a soli 9 anni, ha cominciato a intagliare il legno per creare giocattoli. Vista la bravura nel creare un semplice aeroplanino, Roberto comincia a scolpire volti di persone del suo ambiente, “volti – come ha scritto Nico Marino – segnati dalla saggezza, dall’amore, dalla fatica, talvolta dal dolore “. Negli anni, ciò che è nato per gioco, presto diviene via di fuga da una vita frenetica lontana dalle cose belle e semplici. Ancora oggi la maggioranza delle opere raffigura quei volti del passato, segnati dalla stanchezza di una vita trascorsa a compiere sacrifici.
Il lavoro lo portava a trascorrere lunghi periodi in città d’arte come Torino, Roma, in Valgardena e, per ultima, Firenze. Trasferitosi a Palermo nel giugno 1979, ha continuato ad osservare con gli occhi dell’artista, la maestosità delle opere che questo luogo può regalare, come ad esempio quelle dei celebri scultori Antonello Gagini e Giacomo Serpotta. Incoraggiato dalla moglie Maria e dai figli Davide e Tiziana, non ha più smesso di dar vita ai suoi pensieri e alle emozioni che hanno sempre accompagnato quest’uomo di umili origini. La scultura su legno è la sua principale passione, seguita da quella su pietra, tufo, pomice e di rado dalla pittura ad olio. Numerosi sono gli attestati ed i riconoscimenti, sia professionali che artistici. Nel 2015 diventa cittadino onorario del comune di Alimena.

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