Tra rinunce e assenze, il Cefalù Calcio affonda sempre più

Dopo un lungo mese, terminato con la rinuncia al campionato di prima categoria, da parte del presidente Travagin, dovuta alle assenze dei giocatori che si sono rifiutati di scendere in campo per motivi economici, quest’oggi, gli allievi della squadra gialloblu non si sono presentati per la partita contro il Campofelice. Il patron gialloblu, tramite (ovviamente) la pagina di Facebook, aveva affermato che, per quanto il campionato principale era terminato, la squadra under 16 avrebbe continuato regolarmente la sua stagione, anche dopo l’abbandono del suo allenatore, Francesco Blasco, e del suo vice, Nicasio Camilleri. Questa mattina però, è successo, nuovamente, l’impensabile: la squadra delle giovani promesse cefaludesi che già la scorsa settimana, era scese in campo contro lo Sporting Cefalù, senza allenatore o dirigente accompagnatore, non si è presentata.

Una situazione veramente imbarazzante che sta sempre più cadendo nel ridicolo, sopratutto se si pensa che chi pone domande o chiede risposte alla dirigenza cefaludese o viene rimbalzato da un posto all’altro o viene direttamente bloccato e cancellato dalla pagina della società. Una vergogna se si pensa ai tanti anni di questa squadra che si è sempre distinta per la serietà e la disponibilità del suo organico. C’è da domandarsi, adesso, quale sarà il prossimo passo verso il baratro che si sta creando e, sopratutto, di chi sarà questa volta la colpa, visto che, nel corso di queste settimane si è passato dal colpevolizzare (in sequenza): comune, giocatori, allenatore, città e tifosi. Chi sarà il prossimo?

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