Anelletti al forno, il timballo palermitano senza tempo né stagioni

Un piatto completo dove pasta, carne, formaggio e verdure si uniscono in un timballo dal sapore ricco e corposo. E se la preparazione non è delle più veloci, il risultato ripagherà di ogni sforzo.

Una terra di sapori inconfondibili: la Sicilia è, per la cucina italiana, una fucina di ricette tipiche, dal sapore deciso e intenso. Un patrimonio di grande valore, da tramandare di generazione in generazione. E non fa eccezione un primo piatto come gli anelletti al forno, ricetta palermitana per eccellenza.

Data la lunghezza dei tempi di preparazione, questo timballo è spesso riservato ai giorni di festa, quando intorno al tavolo si riuniscono i familiari e gli amici, all’insegna della condivisione e della convivialità. In ogni caso, non c’è una stagione per questo piatto della tradizione: ogni occasione, anzi ogni scusa, è buona!

Il gusto intenso del ragù, la verdura e la consistenza della pasta legati dalla bontà del formaggio. Negli anelletti al forno c’è tutto: sono un piatto ricco, in cui ogni ingrediente si lega in modo armonico fino a formare un insieme in cui nulla è di troppo. Il timballo, del resto, è tipico della cucina siciliana già dai tempi della dominazione araba del IX secolo ed è apprezzato anche per la sua facile trasportabilità.

Gli anelletti siciliani sono una pasta a forma di anello e costituiscono la base di questo piatto. Gli ingredienti sono tanti, e la preparazione richiede pazienza, non tanto per la difficoltà, quanto per i tempi. Il risultato, però, ricompenserà di ogni fatica.

La preparazione degli anelletti al forno

Una volta rimboccate le maniche, come primo step è necessario preparare il ragù con carne bovina e carne di suino tritate, facendo soffriggere l’insieme con mezza cipolla e sfumando con vino rosso fino a totale evaporazione.

A questo punto, versate la passata di pomodoro, aggiustate il sapore con sale e pepe e mescolate di tanto in tanto fino a ottenere un sugo omogeneo, denso e corposo. Aggiungete quindi i piselli e proseguite con la cattura.

A parte, cuocete gli anelletti e versateli in una terrina, condendoli poi con il ragù, il primosale tagliato a cubetti e il caciocavallo grattugiato.

Step successivo: prendete una pirofila, cospargetela di pangrattato e versate gli anelletti conditi aggiungendo altro formaggio grattugiato a volontà. Infine, infornate per circa 40 minuti a 180 gradi.

Se siete arrivati a questo punto, potete servire i vostri anelletti al forno. Già alla prima forchettata vi accorgerete di quanto è difficile distinguere i singoli ingredienti.

Varianti e rivisitazioni

La fortuna di questa ricetta ne ha fatto un piatto diffuso in tutta la Sicilia. Come tutte le ricette tradizionali, però, esistono diverse varianti al tema.

L’originale richiederebbe l’utilizzo della tuma, formaggio tipico siciliano, al posto del primosale. La tuma, in realtà, altro non è che una delle fasi di stagionatura del pecorino (da cui anche il primosale). In alcune ricette, invece, è consigliato l’utilizzo della mozzarella. Al posto del caciocavallo, esistono poi delle varianti con il parmigiano.

Una delle maggiori dispute riguarda l’utilizzo della melanzana, che può essere tagliata a cubetti, quindi fritta e aggiunta al sugo: questa variante stagionale è molto diffusa in Sicilia, così come quella che prevede le uova sode.

Su un altro livello, invece, si collocano le rivisitazioni, in linea con i trend food del momento. Una di queste è la versione vegana, con ragù vegetale e arricchita con verdure diverse come le melanzane e il cavolfiore. Decisamente più leggera, questa ricetta è però distante dall’autentica tradizione palermitana.

fonte: lacucinaitaliana.it

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