Lunedì pomeriggio a Cefalù inizia la rivoluzione

(Comunicato n. 23) Lunedì pomeriggio Pippo Guercio farà partire ufficialmente il progetto «Cambiamo Cefalù». L’appuntamento è alle 18,30 presso il Teatro degli Artigianelli di via Roma con il convegno confronto sul tema «Cefalù: dall’emergenza al progetto».

Nel corso della manifestazione, così come annunciato, Pippo Guercio darà vita al primo passo del progetto «Cambiamo Cefalù» facendo conoscere i nomi di quanti faranno parte del Congresso dei giovani cefaludesi. «A loro consegnerò simbolicamente un ramoscello d’ulivo – commenta Guercio – perchè facciano di Cefalù la città della Pace».

Il convegno confronto si aprirà con alcuni interventi flash di persone che si distinguono a Cefalù per professionalità, impegno e passione per la propria città. «Vogliamo ascoltare le tante voci della città che chiedono una Cefalù che sappia davvero valorizzare i suoi beni e i suoi molti talenti» commenta Guercio.

Nel corso della manifestazione, inoltre, Pippo Guercio darà vità ad alcuni gesti a simboleggiare il fatto che intende spendersi per riportare la pace sociale a Cefalù. «Il primo gesto di pace – continua Guercio – è da porre nei confronti del passato con cui dobbiamo riconciliarci perchè senza passato non c’è alcun presente». Consegnerà per questo il ramoscello d’ulivo ai rappresentanti di quei cefaludesi che hanno fatto grande la città ed oggi sono dimenticati. Persone di cui Guercio ha fatto conoscere i nomi e a cui sarà intitolata una strada della nostra città o un edificio pubblico:

Alex Agnello, l’imprenditore Nino Amato, il carabiniere Domenico Barranco, il dottore Pippo Barranco per tanti anni chirurgo al Giglio, il giornalista Michele Bellipanni, l’imprenditore turistico Santino Cacciola, il vescovo Emiliano Cagnoni, padre Giuseppe Camilleri, il pasticcere Pietro Cangelosi, l’imprenditore turistico Saro Cerniglia, l’imprenditore turistico Stefano Cimino, il farmacista Salvatore Cirincione uomo dal cuore buono vicino a chi soffriva, l’imprenditore turistico Calcedonio Coco, l’imprenditore turistico Giovanni Costagliola, l’architetto Pasquale Culotta, l’imprenditore turistico Pasquale Curcio, il pioniere della ristorazione cefaludese Nino D’Anna, la professoressa Maria David, il giovane Lorenzo De Lise, l’imprenditore Alessandro Di Bella, la musicista Maria Elisa Di Fatta, la professoressa Angela Di Francesca, il magistrato Frank Di Majo, Pietro Di Paola, il commerciante Miano Giardina, il nuotatore Nino Giardina che ha salvato tante vite umane, il pasticcere Nino Guercio, padre Antonio Guerra, l’ex sindaco Nicola Imbraguglio, l’ex sindaco Mario Alfredo La Grua, Salvatore Liberto, il pittore AntonioLiuzzi, lo storico e cabarettista Nico Marino, l’imprenditore Stefano Matassa, l’editore Lorenzo Misuraca, Pepita Misuraca, Nino Mormino che per tanti anni è stato presidente della Ntinna, il professore Angelo Piscitello, il cabarettista Pio Pollicino, l’ex sindaco Saverio Portera, l’imprenditore Severino Randone, il professore Pietro Saja, l’ostetrica Sarrica che così tanti bambini ha fatto nascere, l’imprenditore Filippo Serio, l’imprenditore Matteo Scialabba, l’imprenditore Pino Scicolone, l’imprenditore Salvatore Scillia, padre Carmelo Serio, l’imprenditore Lillo Serio, l’ex sindaco Filippo Testa, l’ex sindaco Antonino Vazzana, l’imprenditore Salvatore Vazzana, l’imprenditore Nando Zannella. I dottori Corsello e De Felice.

Con queste persone vanno ricordati i tantissimi pescatori dimenticati dei quali non vogliamo perdere la memoria e dei quali intendiamo ricostruire la loro storia. Pescatori che hanno tenuta alta la bella tradizone della Ntinna e che oggi meritano tantissimi rispetto. Ricostruiremo la storia, risaliremo ai pescatori che hanno fatto la storia di questa città ed anche a loro dedicheremo gli angoli della nostra città.

Un altro gesto di pace Guercio lo porrà nei confronti del futuro. «Intendo consegnare il ramoscello d’ulivo anche ai rappresentanti delle associazioni che operano a Cefalù – continua Guercio – perchè grazie alle loro attività la città ha un’anima e perchè la pace sociale della nostra comunità passa dall’amicizia che sapremo realizzare lavorando nell’unità e nella collaborazione reciproca».

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