Palermo: I tifosi, la contestazione e gli sceriffi del web

Analizziamo oggi le principali critiche mosse alla tifoseria rosanero in seguito alle contestazioni degli ultimi mesi nei confronti di Maurizio Zamparini. In serenità, con pacatezza. 

Palermo, Anno 2017.
Nel capoluogo siciliano una parte della tifoseria ha deciso di protestare contro il proprietario della propria squadra del cuore, alias Maurizio Zamparini. La condotta societaria degli ultimi anni, la serie di trattative fallite per la cessione della società, alcune dichiarazioni che potevano essere evitate ma soprattutto i risultati sportivi della squadra, con due retrocessioni negli ultimi cinque anni, hanno portato a questa situazione. Fin qui tutto normale: le cose vanno male e si protesta affinché vadano meglio. Ma agli sceriffi del web questo non piace. Ma chi sono gli sceriffi del web? Essi rappresentano il meglio del meglio del perbenismo, del contradditorio a convenienza ma soprattutto del criticismo, qualunque cosa accada, verso tutto e verso tutti.

Attacco epico a parte, la realtà è che a Palermo, come si usa dire dalle nostre parti, ci sono dei nemici della contentezza, quello che io chiamerò da ora in avanti gli sceriffi del web. Abbiamo assistito, negli ultimi mesi, ad una protesta dura nei toni ma civile nelle azioni. Non sono difatti stati emessi DASPO nei confronti di nessuno e le manifestazioni si sono svolte senza arreccare danno, come quella fra le vie di Palermo del Luglio scorso. Eppure questo non va bene ad una parte dei commentatori web, desiderosi di ricercare il contrasto e soprattutto desiderosi di farsi vedere superiori moralmente ed eticamente a qualunque costo, anche in contrasto con la stessa realtà.

Contestare, nei limiti posti dalla legge, è un diritto del tifoso. Esso è difatti, da un punto di vista economico, lo stakeholder per eccellenza di una società sportiva, Palermo calcio compreso. La società sportiva si compone di tre dimensioni: economica, finanziaria e tecnico-sportiva. In quest’ultimo campo in particolare il Palermo ultimamente non brilla ed era quindi preventivabile una polemica dei tifosi, avvenuta, lo ripetiamo per i sordi, fino a prova contraria in maniera civile (qualora si superi il limite sarei il primo a stigmatizzare l’accaduto, ma i tifosi palermitani sono forse fra i più civili d’Italia in questo senso). Eppure no, si assiste ad una critica formale e vuota nei contenuti da parte delle categorie più disparate. Argomenti? I più assurdi. Li riassumeremo per categorie.

Critica #1: allo sceriffo di turno del web sentirete dire frasi come “si deve protestare per motivi più seri, non per il calcio”; “Ma di questi qua che parlano nessuno va a lavorare”; “Ma perchè non si sciopera per il lavoro, invece che per queste cose”; ecc. Tale critica è assolutamente fuori luogo e priva di significato. Il fatto di tenere ad una squadra di calcio e di protestare CIVILMENTE, lo ripetiamo ancora una volta, non costituisce elemento ostativo per praticare l’arte del lavoro o per protestare per averne uno.

Critica #2: la seconda polemica riguarda l’entrare o il non entrare allo stadio. I gruppi organizzati, almeno per la partita con la Virtus Francavilla, hanno deciso di non entrare allo stadio e di rimanere fuori a protestare. Altri tifosi hanno invece deciso di dedicare la domenica alle famiglie e al divertimento, recandosi in altre località. Risultato? Anello superiore dello stadio chiuso e solo 5400 presenti allo stadio, nonostante i biglietti a prezzi popolari. Tutto tranquillo, tutto pacifico. Ma per gli sceriffi del web sarà così? State scherzando, amici lettori, ovviamente no. Per alcuni tifosi bisognava entrare per sostenere i colori (corretto, ognuno ha le sue posizioni), ma alcuni (i nostri amici sceriffi) si sono inerpicati in paragoni assurdi e totalmente fuori luogo con altre tifoserie italiane, volendo quindi sostenere che il palermitano è stupido e che farebbe meglio a fare come dicono loro. Ma è così? Posto che ognuno fa quello che vuole, CIVILMENTE E NEI LIMITI DELLA LEGGE, ma perchè continuare a dare contro a chi contesta senza argomenti concreti. Gli haters, usiamo un inglesismo, fanno paragoni con tifoserie in contrasto con le proprie presidenze senza però tenere conto del fatto che ogni situazione ambientale è diversa dalle altre. Ora prenderò due esempi attuali, Genoa e Lazio, e faremo capire, ai nemici della contentezza, che con la situazione rosanero non ci sono elementi in comune se non il contrasto dei tifosi con la società.

Prendiamo il caso del Genoa. I tifosi Genoani sono in rotta da anni con Enrico Preziosi, attuale proprietario. I motivi sono i più disparati e non sta a noi affrontarli in questa sede. Come è stata condotta la protesta in quel di Genova? I tifosi genoani hanno deciso di condurla all’interno dello stadio, contestando Preziosi durante ma soprattutto post partita. Non si può comunque paragonare la situazione genoana a quella della tifoseria rosanero, spaccata in vari club e ridotta nei numeri anche a causa delle scarse presenze allo stadio degli ultimi anni. Che cosa hanno in comune Zamparini e Preziosi, da un punto di vista della gestione societaria? Assolutamente nulla. Preziosi in questi anni ha fatto, è vero, delle plusvalenze di un certo livello, come le ha fatte Zamparini. Tuttavia il presidente genoano, a differenza di Zamparini, ha investito parecchio di più sul mercato comprando nomi anche ridondanti sul panorama europeo, a differenza di Zamparini che ha dato spazio a giovani provenienti dai paesi più disparati. Il paragone quindi non è pertinente.

Prendiamo il caso della Lazio: I tifosi biancocelesti sono in contrasto con Lotito. I fatti di cronaca li conosciamo bene, la nord ha protestato in più occasioni in questi anni, lasciando il proprio settore vuoto per sottolineare il proprio dissenso verso il presidente. Che cosa hanno in comune Zamparini e Lotito, da un punto di vista della gestione? Qualcosa. L’attenzione a mantenere il bilancio in linea con i parametri è stato uno dei punti focali delle due gestioni, ma la storia delle due società è diversa. Lotito prendeva la Lazio dopo i fatti della Cirio e con una spada di Damocle, rappresentata dal debito, sulla testa; Zamparini invece comprava da Sensi una società più o meno in linea ed ha avuto modo di costruirci sopra i risultati sportivi. La differenza, non di poco conto, sta nel fatto che mentre Lotito in questi anni ha portato a casa due supercoppe italiane e due coppe italia (raggiungendo quindi il fine ultimo e primario di una società sportiva, ovvero vincere qualcosa), al contrario Zamparini non è riuscito, pur con delle rose di alto livello, a vincere nulla se non due campionati di B, anche a causa dei suoi continui cambi di panchina e delle cessioni che, ogni anno, sono servite a mantenere il bilancio in attivo o comunque a pareggio. In altre parole, anche qui, sono situazioni diverse.

Quindi, cari sceriffi del web, tornate alle vostre scrivanie o comunque ai vostri luoghi di lavoro e smettetela di criticare il prossimo senza motivi evidenti. Capisco che avete delle posizioni da difendere (o qualcuno, dipende dai casi) ma suvvia, fatelo con fatti concreti alla mano. Ricordatevi che i tifosi sono al centro del mondo del calcio. Senza di loro non esisterebbero introiti, testate giornalistiche o quant’altro che sia legato al mondo del calcio. Quindi rispettate chi, CIVILMENTE, manifesta il proprio pensiero.

N.B. Questo articolo non è un attacco diretto a qualcuno in particolare, ma ci riferiamo alle contraddizioni del mondo del web. Se poi qualcuno se la sente, come diciamo a Palermo, chi se la sente stringe i denti. Buona giornata a tutti.

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