I Presidenti dei Consigli comunali di Alimena, Blufi, Bompietro, Caccamo, Caltavuturo, Campofelice di Roccella, Castelbuono, Castellana Sicula, Cefalù, Cerda, Collesano, Gangi, Geraci Siculo, Gratteri, Isnello, Lascari, Montemaggiore Belsito, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, Resuttano, San Mauro Castelverde, Sciara, Scillato, Sclafani Bagni, Termini Imerese e Valledolmo, nel corso di una riunione tenutasi presso il municipio di Castellana Sicula, hanno elaborato lo statuto della Conferenza Permanente dei Presidenti dei Consigli dei Comuni dell’area Madonie-Termini Imerese. Obiettivo primario della Conferenza permanente, che nascerà ufficialmente il 6 ottobre a Castelbuono nel corso di un meeting, è quello di esercitare un’azione di sensibilizzazione nei confronti dei vari organi di governo al fine di richiamare l’attenzione sulla necessità di calibrare le politiche, sia quelle ordinarie che straordinarie, in ragione delle reali specificità e dei concreti bisogni del comprensorio. Il nuovo organismo avrà come attività prevalente lo studio dei problemi inerenti la gestione in forma associata (strutture sovracomunali imposte per legge) dei pubblici servizi afferenti lo smaltimento dei rifiuti, il ciclo integrato delle acque, i piani di zona dei distretti Sociosanitari, sempre dal punto di vista dei bisogni dei cittadini. Nell’ambito delle predette attività di programmazione delle politiche di sviluppo del territorio, la Conferenza permanente si occuperà di analizzare tutti quei fenomeni socio-economici che costituiscono limitazioni ad un ordinario e normale processo di sviluppo delle Comunità. Saranno pertanto individuate, come focus centrale, quelle politiche che puntano a ridurre il divario socio economico con il resto del paese, quali quelle, fra le altre, della tutela del territorio, della viabilità di collegamento interno e di accesso alle grandi arterie di comunicazione, della commercializzazione diretta dei prodotti locali da parte de produttori nei circuiti interni al territorio e non, della piena fruizione dei beni culturali collegata ad forme di turismo lento e sostenibile, del potenziamento dei servizi sanitari e
socio-sanitari.