Violenza vola via: pubblico delle grandi occasioni

Il 7 marzo al cinema Rouge et noir ed il 9 marzo all’auditorium Rai di Palermo, Elena Pistillo ha presentato il suo corto, realizzato insieme alla giovanissima video maker Costanza La Bruna, dal titolo Violenza Vola Via all’interno della manifestazione Donne ai margini, organizzata dalla stessa regista per ritrovarsi – attraverso interventi di scrittori, docenti, psicologi intervallati da momenti di spettacolo –  con il numeroso pubblico intervenuto ad indagare le origini di antichi retaggi culturali, che nella loro forma più esasperata conducono alla violenza di genere. Questo il tema del corto che coniuga un monologo teatrale di Gianfranco Perriera con le opere pittoriche di Simone Geraci, musiche di Germano Mazzochetti. Sintesi dunque di arti diverse a confronto che dialogano: teatro, pittura, cinema. Protagonista è una donna che si tinge di rosso, nella sua allusione al sangue, alla passione, al fuoco, al ciclo che lega vita e morte. La donna per secoli è stata, e continua ad essere, emarginata e soggiogata in un mondo dove il maschile ha organizzato il discorso del potere. In Violenza Vola Via la protagonista, interpretata da Elena Pistillo, dopo una relazione di dedizione e disponibilità, viene massacrata dal proprio compagno. L’uomo le aveva persino chiesto di sedurre il suo capo. La donna ricorda le parole di sua madre che l’esortava a correre. Correre è un atto, se volontario e motivato dal gioco, di spensierata leggerezza. Ma troppo spesso è l’atto a cui condanna l’essere preda di un cacciatore feroce e miserevole. Per fermare questa barbarie è necessario condannare la violenza a prescindere dal sesso di chi la compie ed educare i giovani all’arte affinché doni ad ogni individuo la piena realizzazione di sé e il rispetto per la vita, sì da recidere il filo di vecchi retaggi, lasciando andare via tanta violenza in un altrove che non ci appartenga.

La proiezione è avvenuta come momento conclusivo dell’incontro Donne ai Margini? Testi letterari, iconografici e multimediali sulla figura femminile. Si sono succeduti nelle due giornate diversi interventi: Vanessa Ambrosecchio ha parlato di Goliarda Sapienza e in particolare del suo romanzo L’Università di Rebibbia (Rizzoli, 1983), nato dall’esperienza fatta dall’autrice che a seguito di un arresto viene catapultata nel braccio femminile di Rebibbia, dove viene a contatto con un’umanità dolente, umile, rabbiosa. Filippo Amoroso ha tratteggiato le figure femminili di rilievo delle culture classiche protagoniste nel mito più che nelle vicende della storia: le antiche società classiche, quella greca e quella romana, hanno infatti riconosciuto e assegnato ruoli sociali marginali alle donne. La psicologa Maria Antonietta Laricchia ha trattato specificatamente il tema della violenza di genere e di come riconoscerla e affrontarla, di come educare uomini e donne affinché possano diminuire i casi di maltrattamento familiare, di femminicidio, cui si giunge malgrado segnali pregressi. E’ intervenuta a tal proposito Maria Grazia Patronaggio,  presidente del centro antiviolenza Le Onde di Palermo.

Licia Callari, attraverso il suo testo Lungo il filo di Arianna, Voci del Mito al Femminile – ha parlato della continuità temporale del mito e della sua universalità.

Beatrice Monroy, attraverso il suo testo Elegia delle donne morte ha dato voce a confessionidi donne contemporanee, di età e mondi differenti, come simbolo di destini femminili che si raccontano, creando cerchi, corrispondenze, solidarietà.

Gianfranco Perriera, partendo dal quadro Susanna e i vecchioni del Tintoretto, proiettato sullo schermo e attraverso alcuni testi letterari e filosofici, ha affrontato il tema della donna come oggetto di desiderio e di come ciò diventi per la donna stessa una trappola, una maschera che spesso finisce per imprigionare il corpo e l’anima.

Le attrici Daniela Pupella, Lavinia Pupella, Anna Raimondi e Sabrina Recupero hanno letto brani incentrati sulla figura femminile accompagnate da musiche eseguite dal vivo da Paolo Rigano alla chitarra barocca e da Cinzia Guarino al pianoforte.

Si è voluto attraverso queste due giornate, da un lato offrire spunti di riflessione su temi di grande importanza per la crescita della nostra società, che non può non riconoscere pari valore e pari dignità ad ogni individuo che la compone a prescindere da ogni differenza, dall’altro lato si è voluto onorare l’impegno e il lavoro di chi ha creduto in questo progetto autoprodotto, lavorando con grande professionalità, in nome di un impegno comune: offrire ai giovani la speranza di un presente e di un futuro migliore. I ringraziamenti finali per: Nicola Bravo, Piazza Marina e dintorni, Galleria L’Altro, Francesco Indro Armato, Nicola Leo, Il palindromo, Vincenzo Patricolo, Palumbo Editori, Giuseppe Battiloro, Giupi Randazzo, Red Studio, Lia Pane, Chiara Dragotta, Roberta Mascoli, Maria Manganaro.

 

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