Il Real Madrid batte la Juventus

Un grande CR7 pone fine ai cinque anni di imbattibilità casalinga dei Bianconeri in UEFA Champions League: il portoghese apre subito le marcature, raddoppia a metà ripresa con una strepitosa rovesciata e offre l’assist per il 3-0 a Marcelo. Espulso Paulo Dybala.

Juventus – Real Madrid, in un certo senso, termina dopo meno di 180 secondi. Ad uccidere la partita, non c’è bisogno di dirlo, colui che qualche giorno fa Gianluigi Buffon aveva definito “un killer sotto porta”: Cristiano Ronaldo.

LA PARTITA MINUTO PER MINUTO

Pronti via e l’asso portoghese sfrutta al meglio un cross radente di Isco da sinistra, brucia sullo scatto i centrali bianconeri e deposita in rete il pallone di esterno destro, regalandosi la decima gara consecutiva a bersaglio in UEFA champions League. L’ennesimo record di una carriera fantasmagorica.

Una marcatura dal peso specifico passesco quella di CR7, perché l’intero incontro si rivelerà una diretta conseguenza di quel gol. La Juve, colpita a freddo (e nell’orgoglio) si riversa in avanti schiumando rabbia; il Real alterna insidiose ripartenze in verticale a uscite manovrate, dando costantemente la sensazione di fare la cosa giusta.

Gli automatismi del centrocampo spagnolo sono impeccabili, i recuperi difensivi di Sergio Ramos una costante (provvidenziale la chiusura del capitano madrileno su Dybala poco dopo la rete di Ronaldo). E quando – con il trascorrere dei minuti – la marea bianconera sale provando a travolgere tutto e tutti, ci pensa Keylor Navas a tenere in piedi la squadra di Zinédine Zidane: il suo intervento su sulla girata a botta sicura di Gonzalo Higuaín da distanza ravvicinata ha davvero del miracoloso.

Sul fronte opposto, invece, sono i legni a dare una mano a Buffon, vistosi battuto da un terrificante siluro dal limite dell’area di Toni Kroos e salvato provvidenzialmente dalla traversa. La Juve replica su palla inattiva e sugli sviluppi di un corner Chiellini manca la deviazione vincente di testa; il pallone danza vicino alla linea di porta, poi ci pensa Raphaël Varane. C’è ancora tempo per una punizione dal limite che Paulo Dybala calcia sulla barriera, quindi il primo tempo va in archivio.

Il tema tattico non cambia nella ripresa. La Juve carica a testa bassa, il Real palleggia e riparte, sfiorando subito il raddoppio con una rasoiata di Ronaldo (sempre lui) da posizione defilatissima. La risposta bianconerà arriva su punizione dal limite: calcia Dybala, la barriera devia e il pallone si spegne a un soffio dal sette. Brividi per Navas.

Subito dopo, però, le Merengues piazzano il colpo del ko. E ad affondare il coltello è sempre lui, Ronaldo. Il portoghese costringe all’errore gratuito Chiellini, che in ripiegamento anticipa Buffon, raggiunge la sfera prima che si spenga sul fondo e serve in area l’accorrente Lucas Vázquez (subentrato al posto di Karim Benzema), che calcia a botta sicura.

Buffon vola e risponde da campione, ma la palla arriva a Dani Carvajal, che a sua volta la rimette al centro: stavolta nel cuore dell’area c’è CR7 che si inventa una rovesciata pazzesca per coordinazione e precisione, firmando la personale doppietta. Un gesto tecnico da autentico campione, applaudito dall’intero stadio.

E’ il 64′ e sulla Juve calano le tenbre. Dybala, già ammonito, si guadagna il secondo giallo dell’incontro e con i Bianconeri in dieci il Real trova il tris al 72′. A firmarlo è Marcelo, con Ronaldo che questa volta veste i panni dell’assistman. Buffon e la traversa (ancora una volta) evitano alla Vecchia Signora l’onta del poker, ma al fischio finale il verdetto è comunque durissimo.

Nella notte in cui dovevano dimenticare Cardiff, i Bianconeri perdono l’imbattibilità casalinga in UEFA Champions League dopo cinque anni, incassano il ko interno più pesante dal trasferimento nel nuovo impianto e dicono quasi certamente addio alla UEFA Champions League. Serviva una serata diversa allo Stadium, ma quando di fronte hai un killer spesso le cose finiscono così.

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