Arcom: «Cefalù è nel dramma perchè si perseguono interessi sottobanco»

Pubblichiamo la replica dell’Associazione degli artigiani, commercianti e ristoratori della città di Cefalù verso il comunicato della Federalberghi dove sostiene che «le polemiche on line sono un danno all’immagine della città».

Rispondiamo alla missiva firmata dagli amici di Federalberghi e CefalùHost diffusa nella giornata di ieri a mezzo stampa. Innanzitutto ci compiaciamo di avere l’onore di leggere il primo comunicato espressione del pensiero delle predette associazioni posto che fin oggi non è stato possibile evincere nulla in merito alle loro posizioni.
L’ARCOM, nel corso di quest’anno, ha rinnovato i componenti del proprio direttivo, eletto il nuovo presidente e si è inoltre arricchita, nella sua espressione, del comparto della ristorazione di Cefalù (il quale ha ampiamente sodalizzato alla protesta di diversi anni fa a fianco degli albergatori). Non può certo vantare, per la sua giovinezza, l’esperienza ed il prestigio di grandi associazioni come Federalberghi ma fin da subito si è fatta carico delle esigenze e problematiche delle attività commerciali derivanti non solo dai lasciti delle crisi internazionali ma soprattutto dalla cattiva amministrazione di una città che del turismo dovrebbe fare il proprio motore trainante. E’ chiaro che il dialogo “onesto” è alla base di ogni contestazione, critica o proposta nei confronti di un amministrazione, ma è altrettanto chiaro che per poter dialogare bisogna essere almeno in due o più soggetti attivi altrimenti si rischierebbe di assistere a dei monologhi, o a delle imposizioni. Adesso, non sappiamo a quali tavoli abbiano partecipato i colleghi, ma in quelli da noi proposti, ai quali Federalberghi e CefaluHost hanno partecipato, non abbiamo trovato affatto alcun dialogo se non delle continue e reiterate chiusure, oggi si, ampiamente documentabili grazie ai comunicati pubblici di codesta associazione, i quali non hanno mai avuto smentita alcuna nei contenuti ne dall’amministrazione che dagli amici colleghi del comparto turistico. E’ sicuramente cosa diversa perseguire scopi privatistici per garantire un singolo comparto (tassa di soggiorno) ed osannare, successivamente, supinamente il dialogo con le amministrazioni comunali.
Inoltre quest’associazione, anziché rimanere chiusa dentro quattro mura, ha deciso di condividere con l’opinione pubblica le problematiche che vive e gli ostacoli che gli operatori incontrano quotidianamente; non pensiamo affatto dunque che la denuncia nuda e cruda attestante la realtà dei fatti possa ledere l’immagine e le condizioni di una città che già versa in una situazione drammatica. Bensì pensiamo che coloro i quali tacciono nascondendo la testa nella sabbia del lungomare diventino complici di un sistema, di una visione, di una mancata programmazione che sta soffocando questa città ed il suo comparto turistico.
Possibilmente la nostra è una forma sbagliata ma su espressa dichiarazione apprendiamo che v’è condivisione della sostanza, ergo quali sono state le forme adottate da Federalberghi e CefaluHost per risolvere e trovare soluzioni? E che risultati si sono raggiunti – accordo sulla tassa di soggiorno escluso – dato che lo stesso comparto di Federalberghi viene investito in questi giorni dall’ondata del villaggio in legno itinerante? Perché non si è scesi nel merito del nostro precedente comunicato in cui si parla specificatamente dello spostamento del villaggio da piazza Colombo?
La vita privata, imprenditoriale, associativa di ciascuno di noi è fatta di scelte. L’ARCOM ha deciso di non scendere a compromessi e ricatti. Chi ha deciso di perseguire allo scuro, sottobanco, i propri interessi, se ne assuma la piena responsabilità.
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