Cefalù: alla Kalura una veglia nella notte… aspettando il nuovo sole!

Dopo il primo giorno di festeggiamenti, nel cuore della notte tra il 14 e il 15 agosto, scemato il clamore della festa sul mare nel silenzio notturno, la comunità si riunisce in preghiera sul sagrato della chiesa parrocchiale di “S.Agata” alla Kalura. Sono le ore 5 del mattino. È il momento più mistico e denso di preghiera della festa. Attorno a Maria, Stella del mare e Stella del mattino, i fedeli si dispongono in cerchio per attendere l’aurora e poi l’alba. Cosa può significare, in questa notte di tumulto e caos per molti, restare in preghiera fino al sorgere del sole?  La risposta si cela nel cuore di quei fedeli che scelgono di vivere anche questo momento della festa: una richiesta orante, una supplica, il desiderio di restare con Maria, il senso di appartenenza a una comunità. E questa comunità, guidata negli anni dai vari parroci, padre Santino prima e dal 2010 don Domenico, apre il cuore all’ascolto della Parola e all’invocazione a Maria, Madre assunta in cielo. Il momento è scandito dalla preghiera dell’Ufficio delle Letture della solennità dell’Assunta, dalla recita del Santo rosario nei Misteri della Gloria e, una volta sorto il sole, dalle Lodi mattutine. Tutto, nei testi delle preghiere e dei salmi, sottolinea la gioia e la bellezza della sorte di Maria che, unita al Figlio nella vita terrena, con lui entra per l’eternità, in corpo e anima, nella gloria dei cieli. È lei l’“Aurora nuova” che anticipa il “nuovo Sole” Cristo. Lei è “Madre di luce”, come recita l’inno delle Lodi, perché ha generato la Luce del mondo, Cristo Signore. Parola di Dio e Liturgia si tessono in un canto di bellezza e di splendore che dona speranza a tutti i credenti. La sorte di Maria, infatti, è la nostra stessa sorte e tutto quello che diciamo e cantiamo di Maria lo possiamo dire e cantare della Chiesa: “Questa fede, questa carne, questa storia, questo destino di Maria sono anche la nostra fede, la nostra carne, la nostra storia, il nostro destino!” (don Domenico Messina). È questa fede condivisa che ha aiutato la comunità della Kalura a custodire in questi venticinque anni il momento così prezioso del Mattutino. Vegliare con Maria, ogni anno, oltre le condizioni atmosferiche e la lotta anche contro la propria stanchezza è segno di un amore forte verso la “Bedda Matri” che attende e spera insieme ai suoi figli la nuova venuta del Cristo glorioso! Natura e cuore si accordano in questa attesa mentre il cielo, dal rosaceo iniziale dell’aurora trascolora nell’oro splendente e luminoso del sole appena sorto. 

Quando questo diventa alto, segno luminoso di nuova vita e risurrezione, circa alle ore 8 del nuovo giorno, è tempo di risveglio e … la colazione insieme nella semplicità della condivisione sancisce il momento culminante dei festeggiamenti! Evviva Maria!

Nella foto: la veglia all’alba dei primi anni in una foto di Laura Portera.

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