Il caso del Decreto Fiscale è successo perché lavoriamo tanto e produciamo

Il caso del Decreto Fiscale “è successo perché lavoriamo tanto e produciamo tantissimo, ma è auspicabile che i testi arrivino per tempo” così il premier Giuseppe Conte si è subito espresso, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. “E’ successo anche in passato che si approvassero norme completamente in bianco e poi si definivano”, ha aggiunto specificando che “Il testo del Decreto Fiscale non rispecchiava l’accordo, ora è stato corretto”. “Mi ero riservato una lettura del Dl fiscale per verificare i dubbi di natura tecnica e politica. Abbiamo approvato il dl fiscale nella sua stesura definitiva”. Così il premier Giuseppe Conte al termine del Cdm. “Vengono ribadite le coordinate originarie”, aggiunge. “Non ci interessa dare scudi per capitali all’estero, e abbiamo eliminato delle cause di impunibilità” ha detto il premier Conte, il quale ha sottolineato che non c’è stata: “Nessuna manina”. “A scanso di equivoci abbiamo anche valutato che tutto sommato poteva prestarsi a equivoci qualche causa di non punibilità, che avrebbe consentito di stimolare contribuenti ad aderire ma avrebbe dato un segnale di fraintendimento, quindi non ci sarà nessuna causa di non punibilità” ha precisato Conte. A proposito del rapporto deficit/Pil il premier Conte ha detto: “All’Unione Europea spiegheremo che rispetto al trend del deficit/Pil abbiamo già una revisione con una situazione di 1,2% dallo 0,8%, a cui se aggiungiamo le clausole di salvaguardia arriviamo intorno al 2%. Noi arriviamo al 2,4%. La situazione che ereditiamo è questa”.

Salvini: tutto finisce bene, siamo 3 uomini di parola

Matteo Salvini ha commentato positivamente quanto accaduto nel Consiglio dei Ministri: “Non un passo indietro ma un passo avanti. Finalmente si chiudono due o tre giorni surreali, nessuno aveva intenzione di scudare, condonare, regalare, non tutto il male vien per nuocere, tutto è bene quelche finisce bene”. Per il vicepremier Matteo Salvini c’è l’accordo “per recuperare quello che c’era nel contratto e non aveva trovato spazio, il saldo e stralcio delle cartelle di Equitalia, per le persone che versano in difficoltà economiche. Chiudiamo questa settimana con serenità fiducia, compattezza e con questo impegno, e qua ci sono tre uomini di parola”. Matteo Salvini ha garantito che le misure di ‘pace fiscale’ “riguardano solo donne, uomini e società che hanno fatto la dichiarazione dei redditi”. L’intervento, ha aggiunto il vice premier Salvini, riguarderà “alcuni milioni di italiani ostaggio di Equitalia che vogliamo riportare a nuova vita. Quindi le polemiche di questi giorni hanno portato a un passo in avanti e non indietro”.

Di Maio: creiamo uno Stato amico. Tetto annuo imponibile 100mila euro

Con la modifica del Decreto fiscale “nasce uno Stato amico che finalmente si sostituirà con uno Stato nemico, che ha distrutto la vita di cittadini e imprenditori”. Così il vicepremier Luigi Di Maio, si è espresso al termine del Consiglio dei Ministri. “Con il decreto fiscale così formulato abbiamo ribadito all’unanimità che non c’è nessuna volontà di favorire capitali all’estero né di fornire esimenti penali: si crea uno Stato amico” ha proseguito il vicepremier Luigi Di Maio “Nasce, grazie a questo processo di pacificazione, uno Stato amico che aiuterà la parte più debole dei contribuenti e che si sostituirà allo Stato nemico” aggiungendo “E’ stato un sabato pomeriggio ben speso – ha aggiunto – tutto per il bene degli italiani”. A proposito della dichiarazione dei redditi integrativa ha precisato: “La dichiarazione integrativa c’è già. L’unica cosa che facciamo è mettere un tetto di imponibile, su base annua, di 100mila euro, non più del 30 per cento di quello dichiarato. Noi stiamo facendo funzionare meglio la dichiarazione integrativa. Centomila euro, non per singola imposta, ma di imponibile”. E’ quanto ha poi affermato il vice premier Luigi Di Maio, in conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministriche ha deliberato la nuova stesura del Decreto Fiscale collegato alla manovra. Il vicepremier M5S ha poi assicurato: “Non usciremo all’euro”. “Non c’è nessuna volontà da parte nostra né di lasciare la zona Euro né di lasciare l’Unione Europea. Spiegheremo in Europa le ragioni della nostra manovra”. Sugli emendamenti M5S al decreto sicurezza “Troveremo la soluzione, negli ultimi giorni è stato un po’ difficile parlarci, ma nei prossimi giorni troveremo l’accordo”. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, sempre in conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine del Cdm. La riunione del Consiglio dei Ministri, inizialmente prevista per le 13, è iniziata poco dopo le 15 ed è stata preceduta da un vertice tra il premier Giuseppe Conte e i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Durante l’incontro si è parlato dell’ipotesi di stralciare dal decreto qualsiasi forma di scudo penale per i reati di riciclaggio e autoriciclaggio e la sanatoria per gli immobili e i conti correnti detenuti all’estero, ovvero la mini voluntary. Ma c’è stato anche un “chiarimento politico” più ampio, che ha riguardato anche gli emendamenti che il M5S ha presentato al decreto sicurezza. “Togliamo di mezzo il condono per gli evasori e lasciamo la pace fiscale – ha detto Di Maio prima del Cdm – . Chiariremo la questione del condono e della pace fiscale, daremo due copie a Salvini così non si sbaglia, anche perché la smettesse con questa storia della panna montata, non la buttasse in caciara…”. Sulle critiche legate ad un presunto condono edilizio previsto per Ischia Di Maio invece ha chiarito: “Non c’è nessun condono, vogliamo solo aiutare la ricostruzione delle case esistenti”. Sul declassamento di Moody’s ha commentato: “facciamo un grande sorriso”. “Alla Lega non interessa nessun condono – ha spiegato Salvini – Nel contratto si parla di saldo e stralcio delle cartelle di Equitalia solo per chi ha fatto la dichiarazione dei redditi e non è riuscito a pagare tutto. Manteniamo gli impegni, rispettiamo il contratto e aiutiamo gli italiani onesti, noi saremo felici e contenti”.

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