Intervista al sindaco di Polizzi Generosa: ” lo sfoglio è nostro e nessuno lo può rubare”

“Chiedere rispetto per le tradizioni di un comune non è campanilismo. Le Madonie hanno un grande patrimonio di tradizioni che vanno riprese. Dobbiamo impegnarci tutti a dare dignità a queste tradizioni senza dimenticare le loro origini, le loro storie, le loro culle”. Lo afferma il sindaco di Polizzi Generosa, Giuseppe Lo Verde, che in questi giorni è sceso in campo per difendere le origini dello sfoglio, il dolce tipico del comune che guida. Lo abbiamo intervistato.
Da alcuni giorni si parla in tutta Italia dello sfoglio di Polizzi. Qualcuno pensa che ci siano problemi più importanti di cui parlare. Che risponde?
Parlare in tutta Italia dello sfoglio di Polizzi non è cosa da poco. Non succede tutti i giorni di finire nella cronaca dei giornali per notizie belle come bella è quella che riguarda la comunità polizzana che difende una sua tradizione. A chi pensa e scrive che ci sono problemi più importanti a cui dedicarsi rispondo che ha ragione ma credo non si possa fare alcun torto alla comunità polizzana che in questi giorni unita ha alzato lo sguardo per non  farsi privare di una bella tradizione quale quella dello sfoglio. Se a Soprana avessero avuto il coraggio di chiamare con il giusto nome il dolce che, invece, hanno preferito chiamare diversamente nessuno avrebbe avuto da ridire. Perché dare un altro nome allo sfoglio di Polizzi? Perché un pasticcerie di origini polizzane preferisce chiamare con un altro nome il dolce che ha imparato ad amare proprio a Polizzi? Perché parlare di sfoglio delle Madonie quando lo sfoglio è di Polizzi? Sarebbe bastato dire che anche a Soprana si produce lo sfoglio di Polizzi. Invece no.
Avete dato sette giorni di tempo al comune di Soprana per ritirare la delibera. E se questo ritiro non arriva?
La comunità polizzana è unita attorno alle origini dello sfoglio. E’ il dolce tipico della nostra città e nessuno se ne può appropriare con tanta semplicità. C’è una ricetta per confezionare lo sfoglio. La conoscono bene i pasticcieri polizzani e le tante famiglie polizzane che per tradizione la tramandano da secoli. Nessuno può manomettere questa ricetta e continuare a parlare di sfoglio. Lo sfoglio di Polizzi viene prodotto in tante parti del mondo dove ci sono polizzani che lo producono. Alcuni anni fa veniva venduto a Cefalù dove lo produceva un nostro pasticciere e nessuno si sognava di chiamarlo sfoglio cefaludese. Veniva venduto come sfoglio di Polizzi. Con le tradizioni delle nostre comunità non si scherza. Stiamo progettando alcune attività, che faremo presto conoscere, per dire con ancora maggiore chiarezza che lo sfoglio è di Polizzi e nessuno lo può rubare. Se qualcuno vuole manomettere la ricetta dello sfoglio abbia anche il coraggio di non chiamarlo più sfoglio.
Alla comunità polizzana che rivendica le origini delle sfoglio qualcuno risponde che siamo di fronte ad una polemica campanilistica. Che risponde?
Chiedere rispetto per le tradizioni di un comune non è campanilismo. Le Madonie hanno un grande patrimonio di tradizioni che vanno riprese. Dobbiamo impegnarci tutti a dare dignità a queste tradizioni senza dimenticare le loro origini, le loro storie, le loro culle.  Campanilismo è l’attaccamento esagerato e gretto alla propria città o al proprio paese. Chiedere rispetto per una tradizione del propio paese non è campanilismo ma cultura. E’ cultura perché grazie alle tradizioni cresce una comunità. Le Madonie del passato erano unite perché ogni comunità andava fiera delle proprie tradizioni e nessuno si sognava di rubare quelle delle altre comunità.
Oggi cosa si può fare per far rinascere le Madonie?
Le proposte non mancano. C’è però carenza di coraggio. Se vogliamo far rinascere il territorio delle Madonie lo dobbiamo unire. Unire le Madonie è un dovere di tutti. Per unire ci vuole coraggio. E’ più facile però dividere copiando. Si copia quando non si ha il coraggio di rispettare le scelte coraggiose di qualche comune. Copiandole  si finisce col banalizzarle perchè si smarrisce l’originalità. Penso per esempio al coraggio del comune di Gangi nello sposare la causa del borgo che l’ha portato ad essere il Borgo più bello d’Italia. Oggi sulle Madonie anziché valorizzare il Borgo più bello d’Italia un po’ tutti ne vorremmo copiare l’iniziativa. Capisco che tutti i nostri paesi sono dei borghi ma non sarebbe più bello lasciare al comune di Gangi questo appellativo e crearne altri per i nostri comuni? No. Purtroppo è facile copiare e così adesso tutti giocano sul nome Borgo più bello… Oggi non è il tempo dei copiati ma quello delle novità. E’ facile copiare la scelta di Gangi quasi che tutti i comuni delle Madonie sono i borghi più belli d’Italia. Questo modo di fare non ci porta da nessuna parte.
Una proposta per dare unità alle Madonie?
Solo se le Madonie sono unite si potrà dare vita ad un vero progetto di rilancio di questo territorio. Perché ciò accada occorre partire dalle identità di ognuna delle comunità che vive sulle Madonie. Valorizziamo quindi le nostre diversità. Si trovi il coraggio di portare nelle nostre comunità i prodotti degli altri paesi. Creiamo insieme un marchio che protegga a livello madonita i prodotti di ogni comune delle Madonie. A tutti i sindaci delle Madonie propongo di sederci insieme attorno ad un tavolo per identificare insieme i prodotti tipici di ogni comune che vanno valorizzati da tutti i comuni delle Madonie. Oggi Polizzi si vede rubare il suo dolce tipico… di questo passo domani potrebbe essere la volta di qualche altro comune. Sediamoci insieme e proteggiamo le nostre identità perché solo così le Madonie saranno unite…
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