Per la Cassazione il comune di Cefalù e la diocesi non devono risarcire

La Suprema Corte di Cassazione ha definitivamente posto fine alla vicenda di S.B. a seguito di una caduta avvenuta sulla scalinata del Duomo cittadino a causa di un pezzo di scalino mancante della predetta.

Cefalunews si era occupato della vicenda il 9 dicembre 2016. Cade sulla scalinata della Cattedrale si fa male e chiede 225mila euro di danni alla Diocesi e al Comune di Cefalù. In primo grado il giudice aveva condannato la Diocesi al pagamento dei danni. Per la Corte d’Appello di Palermo, invece, nessuno dei due ha responsabilità sulla gradinata del duomo normanno in quanto appartiene alla Parrocchia della Cattedrale. Per questo aveva condannato l’uomo a pagare le spese di lite.

Il malcapitato ricorre per Cassazione ed il Supremo consesso non solo rigetta il ricorso confermando i principi già affermati dalla Corte Palermitana, con ulteriore condanna alle spese di lite del ricorrente, ma coglie l’occasione, aderendo alla linea difensiva dell’Amministrazione Comunale rappresentata dall’Avv. Giovanni Condello (nella foto) per stabilire un granitico principio di diritto ossia che :«la responsabilità da omessa custodia di un bene destinato all’attività di culto, anche se per consuetudine asservito a un uso pubblico, grava sul proprietario del bene e non sull’ente territoriale su cui insiste il bene, a meno che non sia dimostrata una detenzione o un potere di fatto dell’ente territoriale sulla cosa».

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