Le mele fanno bene o male a chi ha il diabete? La risposta della medicina

Le mele fanno bene o male a chi ha il diabete? «Possono essere consumate quotidianamente con la raccomandazione di imparare a gestire la porzione e la frequenza in funzione dell’andamento della glicemia». Lo sostiene il dr. Danilo Cariolo, biologo nutrizionista di Milano sul sito www.diabete.com L’esperto aggiunge «Non esistono divieti assoluti ma occorre imparare a gestire quantità e frequenza di consumo. I frutti zuccherini, come cachi, fichi, banane, uva, frutta essiccata, frutta sciroppata, sono generalmente sconsigliati e se ne raccomanda un consumo moderato in quantità e frequenza». Una ricerca pubblicata su Food and Function conclude che il consumo di mele è associato a una riduzione del rischio di diabete di tipo 2 e, più in particolare, che per ogni porzione in più di mele e pere consumata alla settimana il rischio si riduceva del 3%. La spiegazione di questi effetti sta nel notevole contenuto di polifenoli, che potrebbero da un lato contribuire a ridurre il rischio di diabete grazie alle loro capacità antios-sidanti ed antinfiammatorie; dall’altro nel contenuto di fibra solubile, come la pectina, che può ridurre la risposta glicemica indotta dal pasto.

Come mangiare le mele? Anzitutto occorre selezionare mele sode al tatto e profumate all’olfatto. Una mela matura deve emanare un gradevole profumo nella zona del picciolo o della cavità opposta detta calicina. Attenzione ad eventuali parti ammaccate, scolorite o infestate da vermi o insetti. Evitare le mele con macchie di colore marrone dalla consistenza morbida o buchi scuri che sembrano penetrare nella polpa. Prima di mangiarla lavala sotto un getto di acqua corrente fredda. Strofina l’intera superficie della mela con un panno pulito per rimuovere i residui di polline e polvere. La mela cotta è un fine pasto dolce, leggero, delicato e facilmente digeribile. Eliminare il torsolo mantenendo il frutto integro esternamente. Sistemare le mele all’interno di una pirofila. Condirle con succo di limone, zucchero di canna e cannella in stecche. Cuocerle in forno a 200° per circa 30 minuti. La mela cotta va servita tiepida e consumata con coltello e forchetta.

Quali sono i benefici delle mele? Favoriscono la perdita di peso grazie alle fibre che contengono e al basso apporto calorico. Riducono il colesterolo e prevengono le malattie cardiache. Diversi studi dimostrano che il consumo quotidiano di mele porta alla riduzione dei livelli di colesterolo totale. A favorire tutto questo sarebbe la pectina, la fibra solubile di cui sono ricche le mele. Proprio questa molecola agisce da vero e proprio prebiotico, alimentando e favorendo la crescita dei batteri positivi presenti nell’intestino, mantenendo la regolarità intestinale e migliorando le condizioni di irregolarità intestinale come la stipsi e/o la dissenteria. I fitonutrienti, presenti nelle mele, proteggono l’organismo dallo sviluppo del tumore ai polmoni, al seno e al colon-retto. In questo caso a mediare sarebbe la fisetina che causerebbe l’apoptosi ovvero la morte programmata delle cellule tumorali. Tra le proprietà delle mele vi sono alcuni benefici a livello polmonare. Secondo alcuni studi gli antiossidanti sarebbero in grado di proteggere i polmoni dal danno ossidativo. In particolare la quercitina aiuterebbe a regolare il sistema immunitario e a ridurre l’infiammazione. L’assunzione delle mele viene inoltre particolarmente consigliata agli anziani, in quanto questo frutto stimola il ringiovanimento dell’organismo. La buccia andrebbe mangiata soprattutto quando si ha la possibilità di gustare mele provenienti da agricoltura biologica. Alcuni ricercatori della Cornell University, negli Stati Uniti, hanno rilevato che alcune sostanze contenute nella buccia delle mele, i triterpenoidi, sarebbero in grado di combattere il proliferare delle cellule tumorali. Da altri studi è emerso che la pectina produce acido butirrico, una sostanza essenziale nei farmaci antitumorali.

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