Quanto valgono le 10 lire «Aratrice»? Ecco la moneta che vale 20 mila euro

Le 10 lire «Aratrice» sono state coniate nel 1912, nel 1927 e nel 1927. In queste tre emissioni sono state coniate in tutto 6.865 monete. Ecco perché oggi le 10 lire «Aratrice» valgono molto. A coniarle è stata sempre la zecca di Roma.

Le 10 lire «Aratrice» sono state coniate in Oro 900‰, hanno un diametro di 19 millimetri, pesano 3,22 grammi ed hanno il bordo rigato. Le 10 lire «Aratrice» vengono così denominate perché in una delle sue facce vedono una figura allegorica dell’Italia che regge con la sinistra un fascio di spighe mentre con la destra spinge un aratro.

Ai suoi lati si trova l’indicazione del valore “LIRE 10” nel campo e lungo il bordo superiore la scritta “REGNO D’ITALIA”. In esergo troviamo il millesimo con segno di zecca a sinistra e stella a cinque punte a destra. Sotto la linea dell’esergo si trovano le indicazioni degli autori. Nell’altro lato della moneta si trova il Busto del Re in uniforme volto a sinistra. Attorno la scritta a stampatello «VITTORIO EMANUELE III». A ore otto lungo il bordo si trova il nodo Savoia in incuso all’interno di un rettangolo.

Quanto valgono le 10 lire «Aratrice»?

A valere di più oggi sono le monete da 10 lire «Aratrice» coniate nel 1926 e nel 1927. Si tratta di monete coniate appositamente per numismatici. Per questo nel 1926 ne sono state coniate appena 40 e nel 1927 solo 30. Il valore di queste monete varia dalle 15.000 euro delle 10 lire «Aratrice» coniate nel 1926 alle 20.000 euro circa di quelle coniate l’anno dopo. Per le monete da 10 lire «Aratrice» coniate, invece, nel 1912 il valore si attesta intorno ai 10 mila euro. Comprese quelle coniate sempre nel 1912 in oro rosso.

Chiaramente queste monete del 1912 essendo andate in circolazione oggi si possono trovare in diversi stati di conservazione. Ecco perché valgono circa 10 mila euro solo se si trovano in uno buono stato di conservazione. Se invece sono delle monete Splendide “SPL” il loro valore scende a 7.500 euro. Se portano, invece, i segni della circolazione il loro valore si attesta fra i 3.000 e i 5.000 euro a seconda che tutte le parti della moneta sono leggibili o alcune sue parti magari siano anche scomparse.

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