5 frutti per la glicemia: ecco i peggiori

Non tutti sanno che i frutti adatti per la glicemia sono quelli con pochi zuccheri ad assorbimento rapido. Quando il diabetico mangia una porzione di frutta deve stare attento a che non contenga più di 15 grammi di glucosio. Cachi, fichi, banane, uva, frutta secca e canditi sono quelli sconsigliati in presenza di diabete. I cachi vengono sconsigliati ai soggetti diabetici per il loro contenuto, piuttosto alto, proprio di fruttosio…

Fico. E’ uno dei frutti particolarmente gustoso. Il fico è solitamente apprezzato per la sua dolcezza. Per questo va evitato da chi ha problemi con la glicemia. Quando il fico arriva a completa maturazione contiene un buon quantitativo di zuccheri semplici che gli conferisce il sapore. Questa elevata quantità di sostanze zuccherate lo rende non adatto alle persone con il diabete. In questi casi ci vuole molta attenzione e moderazione.

Banana. E’ un frutto altamente energetico. Contiene quasi 13 grammi di carboidrati semplici. Per questo tra i frutti è quello poco adatto al consumo frequente in presenza di diabete mellito. Gli zuccheri presenti nella banana sono per l’83% monosaccaridi o piccoli polimeri. Ecco perché il suo indice glicemico è abbastanza elevato, circa 50. Si può fare ricorso alla banana verde perché quando è matura gli zuccheri sono proprio al massimo.

Uva. Contiene mediamente 67 calorie per etto di prodotto con circa 17 di carboidrati. Questo frutto è generalmente sconsigliato al paziente diabetico. Si può mangiare in dosi moderate, lontano dai pasti principali e dopo parere positivo del medico. Come frutto, l’uva è una fonte importante di zuccheri naturali. Il glucosio può aumentare rapidamente i livelli di zucchero nel sangue quando se ne mangia tanta. Con questi frutti consultare il medico.

Dattero. E’ uno dei frutti dai quali deve stare lontano chi ha problemi con la glicemia. Se si esagera con questi frutti, soprattutto quando secchi, si va incontro a iperglicemia, sensazione di malessere e complicanze a lungo termine. Il consiglio è di consumarlo in quantità molto piccole, preferibilmente non tutti i giorni e non a stomaco vuoto. Si può mangiare dopo un pasto proteico oppure a basso contenuto di carboidrati.

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