5 pericoli delle carote per la glicemia: ecco i più rischiosi

Non tutti sanno che le carote vanno limitate da chi vuole tenere sotto controllo la glicemia. Come scrive il sito www.angolodeldiabteico.it “le carote si possono mangiare anche con il diabete perché non contengono molti carboidrati”. Nelle carote sono presenti molecole capaci di stabilizzare la glicemia. Sono quindi un alimento adatto in caso di sbalzi glicemici. Attenzione a quante se ne mangiano soprattutto se sono cotte perché hanno indice glicemico alto.

Nichel. Nelle carote ci sono 0,04 milligrammi di nichel ogni 100 grammi di ortaggio. Sono in aumento le persone che soffrono di allergia alle carote. I sintomi che si manifestano sono i seguenti. Arrossamento e prurito. Gonfiore del cavo orale. Lividi e problemi respiratori. Vomito e anafilassi. Questa ultima è la più pericolosa per la vita del paziente allergico. Se non trattata in tempo si va incontro al decesso improvviso.

Ossalati. Nelle carote si trovano, anche se in piccole quantità, gli ossalati. Queste sostanze quando si uniscono al calcio possono portare alla formazione dei calcoli renali. In Italia sono tante le persone che soffrono di calcolosi renale. Sono le tipiche pietruzze costituite proprio da ossalato di calcio. Chi soffre di calcolosi, quindi, non dovrebbe eccedere nel consumo di carote. È consigliabile non superare 100 grammi di carote al al giorno.

Beta-carotene. La carote contengono elevate quantità di betacarotene. Queste sostanze possono aiutare a prevenire la retinopatia diabetica. E’ una complicanza comune del diabete. Le diete che contengono alti livelli di betacarotene possono contribuire a ridurre il rischio di diabete. Attenzione, però, perché a dosi superiori ai 30 mg giornalieri il Beta-carotene porta alla colorazione giallastra della cute. Con troppo Beta-carotene si rischia il cancro alla prostata, problemi cardiovascolari, emorragia intracerebrale.

Potassio. In 100 grammi di carote si trovano 220 milligrammi di potassio. Il potassio aiuta la riduzione della pressione arteriosa e favorisce la regolare frequenza cardiaca. Il potassio è importante per la trasmissione degli impulsi nervosi ma anche per la contrazione delle fibre muscolari. Il potassio è un vasodilatatore. Il potassio contrasta l’azione del sodio e favorisce la riduzione della pressione. Il potassio influenza la secrezione dell’insulina delle β-cellule pancreatiche.

Ferro. Nelle carote si trovano circa 0,7 milligrammi di ferro ogni etto di ortaggio. Come sostiene il sito www.diabete.net se il ferro viene assunto in quantità eccessive può diventare un fattore di rischio per lo sviluppo del diabete. Le molecole di ferro, infatti, creano uno stato di “stress ossidativo”. Questo con il passare del tempo danneggia le cellule. Potrebbe portare allo sviluppo del diabete riducendo la sensibilità delle cellule all’insulina.

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