In Sicilia le tradizioni popolari e religiose sono sacre anche se piccoli cambiamenti si rendono necessari.
Così la Comunità di Lascari, in provincia di Palermo, diventa modello per la trasmissione dei saperi e delle tradizioni, attenta all’accoglienza, all’ospitalità, all’accompagnamento dei Viaggiatori che scelgono di vivere un’esperienza alternativa, di convivialità, a contatto con la natura e paesaggi circostanti, immersi nella quotidianità dei residenti.
Una Comunità a misura d’uomo che rende possibile l’accessibilità a tutte le persone, in modo inclusivo, alla compartecipazione ad eventi di alto respiro culturale e religioso tanto da richiamare non solo viaggiatori ma anche curiosi, studenti universitari provenienti da diverse nazioni e molti ospiti.
Non una sagra, quindi, ma la celebrazione della memoria del patrimonio culturale immateriale che va tutelato e custodito per le future generazioni. Un turismo ricco di attese in cui Lascari si sta attivando per pianificare gli eventi nell’ambito della cosiddetta “destagionalizzazione”.
Infatti, si è celebrata la consueta festa di San Giuseppe con la tradizionale tavolata più lunga d’Italia che ha visto oltre 1200 persone, divisi in tre distinti turni, a condividere con la comunità locale che li ha ospitati i “piatti poveri degli antichi contadini” a base di verdure, legumi, pasta semplice, riso, baccalà ed infine la classica cassatella di San Giuseppe con ripieno a base di ceci.
A Lascari tra gli ospiti, diversi giornalisti di autorevoli testate giornalistiche regionali, docenti universitari il prof. Ignazio Buttitta dell’Università di Palermo ed il prof. Filippo Grasso dell’Università di Messina.
Ed Ancora, il deputato regionale Marco Intravaia, e accompagnati dall’attiva e dinamica Presidente della Pro Loco Unpli di Lascari Rosalba Lala anche la presenza della troupe televisiva “Marco Polo” che tutti insieme si sono intrattenuti nella spettacolare festa tra l’altro patrocinata dalla Regione Siciliana, dall’Unpli Pro Loco Italia, dal Comune di Lascari.
Una bella realtà che veramente vale la pena riviverla l’anno prossimo con la speranza che si possa portare a compimento il riconoscimento ufficiale da parte dell’Unesco del culto delle tavolate di San Giuseppe.
Prof. Filippo Grasso
(Foto di Armando Geraci)
