Al Museo Mandralisca di Cefalù presentato il  libro “Processo alla Libertà” (foto)

Presentato nel  Salone Pinacoteca del Museo Mandralisca di Cefalù, il  libro “Processo alla Libertà. Danilo Dolci, gli ultimi e un ragazzo” di Roberto Capra. (LO TROVATE ANCHE QUI)
L’evento, organizzato dalla Fondazione Mandralisca in collaborazione con il Comune di Cefalù, ha visto la partecipazione dell’autore, l’avvocato Roberto Capra, che ha dialogato  con l’avvocato Vincenzo Pillitteri, Presidente della Camera Penale di Termini Imerese, e l’avvocato Luigi Spinosa, Vicepresidente della Camera Penale di Termini Imerese e membro del CdA della Fondazione Mandralisca. Che ha fatto anche da moderatore. Letti magistralmente alcuni brani del libro da Gianmarco Serio.
Ha introdotto l’incontro il professor Vincenzo Garbo, mentre ha portato il saluto del professor Daniele Tumminello, Sindaco di Cefalù, l’Assessore Tania Culotta.
Siamo a Palermo, 30 marzo 1956,  nell’aula del Tribunale penale di Palermo, dove Danilo Dolci, insieme ai suoi compagni, affronta un processo carico di significato sociale. Il suo crimine? Osare sfidare il silenzio della fame e della disoccupazione, alzando la voce per coloro che la società ha ignorato.
L’accusa? Una serie di violazioni penali, tra cui oltraggio a pubblico ufficiale e invasione di terreni. Ma ciò che emerge non è un racconto di criminalità, bensì una narrazione di coraggio e impegno civico. Nel cuore del dibattito, l’avvocato Piero Calamandrei si alza, non per difendere un imputato, ma per esaltare la causa che Danilo Dolci e i suoi compagni abbracciano. Con parole che risuonano di speranza e futuro, Calamandrei evidenzia che questo processo non è solo una questione di giustizia penale, ma un richiamo alla coscienza sociale.
Un processo che nel libro di Roberto Capra, attraverso la vicenda del processo a Dolci, ci offre un affresco della Sicilia degli anni Cinquanta. Ma il libro è anche una riflessione sulla libertà di espressione e sul ruolo di chi si batte per i diritti degli ultimi. Palermo, 1956. Gli occhi di un curioso ragazzino siciliano ci portano dentro uno dei processi più importanti della neonata Repubblica italiana.
Processo alla libertà è la storia di Danilo Dolci e delle sue battaglie, ma anche quella di un giovane uomo che cerca di capire perché lo Stato vuole condannare chi lotta per gli ultimi.
Nel dopoguerra, con una Costituzione che ancora deve essere compresa.
Al fianco di Dolci si schierano avvocati e intellettuali che hanno fatto la Resistenza e che si affannano per far diventare unito e moderno un Paese ancora colmo di contraddizioni.
Chiude il libro un prezioso documento storico, l’appassionata, ultima arringa di Piero Calamandrei, in difesa dell’imputato e della nostra Costituzione.

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