Scuola: i focolai fra i banchi mettono paura

I focolai di coronavirus fra i banchi delle scuole mettono paura.  A parlarne è il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa che si è tenuta al ministero della Salute sull’analisi dei dati del monitoraggio settimanale della cabina di regia. «Quando si parla di chiusure scolastiche è sempre doloroso – ha detto -. Ma laddove ci sono dei focolai o presenza di varianti è chiaro che tale decisione dolorosa è assolutamente da considerare. Dobbiamo essere pragmatici». Così come accaduto alla fine dell’estate scorsa, il tasso di incidenza del Covid fra i giovani sta crescendo e in particolare fra i ragazzi in età scolastica. Il ministero ha infatti registrato  una diminuzione dell’età media dei casi: ciò può essere un primo effetto delle vaccinazioni sugli anziani e soggetti nelle Rsa. Però gli esperti cominciano a vedere anche focolai nelle scuole. In Italia ci sono zone e regioni con incidenza molto elevata, come in Trentino, Molise e Abruzzo, per la presenza della variante inglese. Anche in Umbria, per la presenza delle varianti inglese e brasiliana. «Dobbiamo fare uno sforzo molto grande per contenere varianti e siamo preoccupati per quelle brasiliana e sudafricana. Nelle regioni molti focolai sono dovuti alle nuove varianti, non posso che esprimere preoccupazione per l’andamento dell’epidemia. Dobbiamo tenere alta la guardia e dove c’è bisogno è necessario intervenire tempestivamente e duramente».

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