Stefano Castiglia: «a Cefalù non si può essere vincenti»

«Stanco ed indignato! Non si può essere vincenti in questo paese…» E’ l’amaro sfogo di Stefano Castiglia, presidente del Real Cefalù, subito dopo avere emesso il comunicato con il quale annuncia la nuova chiusura del Palatricoli al pubblico, questa volta perche non c’è l’agibilità. Nonostante con la sua società porti in alto il nome della città di Cefalù per Castiglia, da alcuni anni, non mancano le difficoltà proprio nella sua città. In primavera pur di continuare a giocare con il Real Cefalù è stato costretto ad emigrare a Termini Imerese per disputare le partite casalinghe. Adesso, dopo avere sudato per riaprire al pubblico il Palatricoli, Castiglia si è visto costretto a chiuderlo al pubblico perchè non è arrivata l’agibilità. «Impantanati nella burocrazia dove nessuno vuole assumersi le proprie responsabilità» continua a scrivere sulla sua pagina facebook. Singolare il commento al suo pensiero che porta la firma dell’ex assessore Rosario Fertitta: «a volte i problemi nascono per caso… poi magari, improvvisamente, appare il sandokan di turno e risolve la criticità… E’ una trama già vista … ». Ci sarà un sandokan di turno anche in questa scandalosa vicenda del Palatricoli?

Secondo alcune indiscrezioni a colpire la società del Real Cefalù sarebbe stato un esposto anonimo. «L’attacco è grave – continua Castiglia – perchè colpire noi che in questo momento siamo una delle poche forze propositive in questo paese è un segnale inquietante. A maggior ragione con un esposto anonimo».

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