Parole di amarezza, ma anche di sollecito, sono quelle contenute nella lettera che i venticinque Sindaci della Diocesi di Cefalù hanno inviato al Presidente della Regione, l’On. Sebastiano Musumeci, in un incontro promosso dal Vescovo di Cefalù, S.E.R. Mons. Giuseppe Marciante.
Un’occasione, ancora una volta, per sottolineare la necessità di dare speranza ad un territorio dalle enormi potenzialità che sta soccombendo sotto i ritardi della burocrazia sia per quanto riguarda lo spopolamento delle aree interne, con la conseguente aumentata disoccupazione giovanile, sia per l’atavico problema della viabilità: «Quotidianamente – scrivono i Sindaci al Presidente Musumeci – gli studenti ed i lavoratori pendolari, gli imprenditori, i cittadini e tutti coloro che decidono di avventurarsi per le sconnesse e pericolose vie, rischiano seriamente la propria incolumità solo per compiere atti normali della propria quotidianità ed azioni che dovrebbero essere costituzionalmente garantite».
All’incontro erano presenti, in rappresentanza del Governo Regionale, gli Assessori On. Marco Falcone e On. Salvatore Cordaro che si sono impegnati a dare risposte concrete nel giro di pochi mesi soprattutto per quegli interventi che godono già di copertura finanziaria.
La lettera dei Sindaci è accompagnata da una nota del Vescovo Marciante che raccoglie il senso di solitudine e di inerzia delle Amministrazioni locali e con sollecitudine aggiunge: «Illustre Presidente, Lei si è presentato agli elettori per ricevere mandato di amministrare con lo slogan “#Diventeràbellissima”. Anche noi vogliamo che questa terra di Sicilia diventi ancora più bella e sappia sfruttare i doni che il Buon Dio le ha dato, ma occorre un maggiore impegno e una maggiore volontà politica per eliminare gli ostacoli che gli uomini hanno creato e che solo gli uomini di buona volontà possono superare».
Nel ringraziare il Vescovo per l’occasione di incontro e di dialogo offerti, l’On. Falcone ha convocato i Sindaci presso l’Assessorato alla Mobilità e alle Infrastrutture per fare il punto della situazione e a scadenza di due mesi verificare l’andamento dei lavori e degli iter burocratici.