Il Cefalù Calcio non si presenta. Eliminato dalla coppa Sicilia

E’ passata una lunghissima settimana dal botta e risposta tra i giocatori del Cefalù Calcio e il presidente Travagin ma la situazione sembra non essere cambiata: la rosa normanna aspetta ancora che le promesse di inizio campionato vengano mantenute. La squadra recrimina la mancanza della dirigenza nei propri confronti e, soprattutto, un abbandono lento e corrosivo che ha sempre più, lentamente, demoralizzato l’ambiente, fino ad arrivare allo stremo della pazienza ed oggi, forse, è arrivato il primo vero segnale: il Cefalù Calcio non si è presentato alla partita di ritorno di coppa Sicilia contro il Gangi. Questo cosa comporta? Sconfitta a tavolino per i gialloblu e multa alla società. Un’eliminazione dal torneo regionale che, comunque, va in secondo piano vista la situazione.

Adesso c’è seriamente da domandarsi se questo comportamento sia dovuto ad una “ragazzata” o ad altro. Ricordiamo ai lettori di Cefalunews che non conoscono i cavilli tecnici di queste categorie dilettantistiche, che un giocatore non riceve uno stipendio bensì un rimborso spese. Sembra, quindi, difficile che giocatori del calibro di Ceraulo, Morello, Ferrara e Tomasello, dopo diversi anni di carriera tra il professionismo e il dilettantismo, si comportino in questa maniera solo ed esclusivamente per “gioco” o per danneggiare la città. A maggior ragione se si pensa che, scorsa settimana, senza allenamenti e chiarimenti, sono scesi in campo a giocarsi l’andata di coppa.

Difficile da pensare, soprattutto, che una rosa di professionisti abbiano deciso di scendere di categoria prefissandosi l’obiettivo della promozione, che dopo 7 mesi lascino la presa in questa maniera, abbandonando tutto il magnifico lavoro fatto fino ad oggi, buttando alle ortiche sacrifici e speranze.

Alle domande, la dirigenza fa muro: Travagin non risponde ma, adesso, c’è da domandarsi che fine abbiano fatto i grandi proclami di inizio campionato e se, tutto ciò, dipenda veramente dall’assegnazione della struttura del Santa Barbara e, se tale mancanza, abbia cambiato il punto di vista del patron gialloblu. Sta di fatto che, chi gioca e ha abbracciato questo progetto chiamato promozione, non gli importi molto quello che succede FUORI dal rettangolo di gioco visto che, il suo unico scopo, è quello di portare alto il nome della città e della maglia che rappresenta.

Rinnoviamo, allora, la speranza che il presidente della squadra, tra i suoi mille impegni lavorativi, possa trovare il tempo per rispondere e chiarire la situazione alla città e, soprattutto, ai giocatori gialloblu perché il pubblico cefaludese che ama lo sport mal digerisce questi tipi di atteggiamenti e, soprattutto, vuol vedere corrispondere ai fatti tutte le parole dette.

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