Il reddito di cittadinanza trasforma gli inoccupati in disoccupati

Il 16 gennaio del 2016 il meetup di Cefalù aveva organizzato un incontro con le Parlamentari del Movimento 5 stelle Azzurra Cancelleri, Laura Castelli e Nunzia Catalfo per parlare del disegno di legge sul reddito di cittadinanza, “Uno degli obiettivi del M5S è che “Nessuno deve rimanere indietro”. E’ inaccettabile che una persona venga abbandonata a sé stessa dallo Stato perché perde il lavoro, magari dopo aver pagato tasse e contributi di ogni genere per anni o perché il lavoro non si trova. È’ necessario anche in Italia un provvedimento per tutelare le persone in difficoltà. Questa misura esiste già in quasi tutti i Paesi dell’Unione Europea tranne che in Italia, Grecia ed Ungheria, tale provvedimento di chiama reddito di cittadinanza. Il Tema è stato affrontato a Budapest dalla deputata del movimento 5 stelle Laura Castelli nella conferenza dell’ Eaepe associazione per la politica economica innovativa. Un appuntamento che ogni anno riunisce gli accademici di tutto di mondo. Così la Castelli giovane (31 anni) deputata appartenente alla Commissione Bilancio della Camera, fedelissima di Luigi Di Maio, che la scorsa settimana ha coordinato un tavolo di accademici su lavoro e tassazione, ha illustrato il rivoluzionario potenziale del reddito di cittadinanza come strumento per sbloccare miliardi di euro Ue per investimenti di flessibilità di bilancio. La proposta è contenuta nel disegno di legge dei Cinque Stelle (n. 1148, ottobre 2013). Il reddito di cittadinanza – conferma la Castelli – trasforma gli inoccupati in disoccupati, cioè in persone che il lavoro lo cercano, e a cui verrà dato un reddito in cambio della frequenza di corsi e verranno reimmessi nel circuito. Questo ci permetterà di chiedere agli organismi europei maggiori spazi finanziari. Tutti gli esperti con cui ci siamo confrontati – sostiene la Castelli- hanno insistito sulla necessità di un reddito garantito per ciascun paese , come misura, appunto per fronteggiare la trasformazione del lavoro, che nei prossimi anni cambierà.

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