Saldi: boom per confesercenti e flop per codacons

Scattano sabato prossimo in Sicilia, giorno dell’Epifania, i saldi di fine stagione. Una corsa all’acquisto che, secondo la Confesercenti, quest’anno potrebbe essere più alta. E’ un appuntamento particolarmente atteso dai consumatori, ma anche dalle imprese, che sperano di rifarsi dopo l’ennesimo anno difficile. Quasi un consumatore su due è già pronto a partecipare ai saldi, che quest’anno partono da subito con riduzioni dei prezzi più alte della media. A tracciare il profilo dei prossimi saldi è la Confesercenti, che in un’indagine con Swg, stima una partecipazione particolarmente elevata di negozianti e consumatori. Gli sconti saranno applicati da circa 280 mila attività commerciali (ovvero uno su tre degli oltre 800 mila negozi italiani), inclusa praticamente la totalità dei negozi di moda e di tessili. Un italiano su due (il 47%) approfitterà dell’occasione per fare almeno un acquisto; un altro 41% valuterà le occasioni di risparmio prima di decidere se acquistare o meno. L’aumento di interesse dei consumatori viene confermato anche dalle intenzioni di spesa: chi ha già deciso di acquistare prevede in media un budget di 150 euro a persona, e l’86% si dice pronto a spendere come o più dello scorso anno. Quest’anno sarà particolarmente alto lo sconto medio di partenza: il 56% dei negozi partirà con il 30%, mentre il resto praticherà riduzioni iniziali comprese tra il 40 ed il 50%. “Un’occasione di risparmio per i consumatori, ma anche di vendita per le imprese, che cercano l’inversione di tendenza dopo l’ennesimo anno fiacco”, spiega il presidente di Fismo Confesercenti Roberto Manzoni, ricordando che “anche le vendite di Natale, seppure positive, sono state sotto le attese” e che “nel 2017 sono spariti altri 2.400 negozi di moda, più di 6 al giorno”.

Questi saldi saranno invece un “ennesimo flop” per il Codacons, secondo il quale solo il 40% degli italiani conta di approfittarne per fare qualche acquisto e che il budget dedicato agli affari di fine stagione si ridurrà ad una media di 168 euro a famiglia (-7% rispetto allo scorso anno).

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