La mortadella fa bene o fa male per il colesterolo? Ecco la verità!

La mortadella è uno dei salumi più amati, ma anche uno tra quelli più temuti. Non sono pochi, infatti, coloro che la dipingono come un alimento da concedersi di rado, durante uno sgarro alla dieta, poiché composto da una quantità tale di grasso da apparire proibito nei regimi alimentari ipocalorici. Ma è davvero così?

Lo vedremo tra poco, ma, oltre a questo, andremo anche a scoprire il legame esistente tra la saporita e deliziosa mortadella e il pericoloso e insalubre colesterolo. 

Quanto colesterolo c’è nella mortadella?

Per chiarire subito quanto possa influire il consumo della mortadella sui valori di colesterolo riscontrati tramite le analisi del sangue, andiamo a conoscere gli esatti valori nutrizionali della mortadella. Per prima cosa, occorre sapere che in 100 gr di mortadella, ci sono solamente 56 mg di colesterolo. Per meglio capire quanto sia imponente o minuscola questa quantità di colesterolo, basta confrontarla con quella contenuta in altri salumi, alcuni dei quali ritenuti tradizionalmente più magri. 

Infatti, possiamo vedere che in 100 gr di bresaola sono contenuti 63 mg di colesterolo, mentre nello stesso quantitativo di prosciutto crudo, se ne trovano 72. Questi dati possono aiutarci a comprendere come la mortadella, in genere ritenuta dannosa per le diete e sconsigliata in caso di ipercolesterolemia, in realtà, sia più adatta di salumi ritenuti magri. 

Il suo valore, nello specifico, la rende del tutto paragonabile alle carne bianche, che nessuno si sognerebbe mai di evitare in caso di colesterolo alto o di additare come colpevoli di ipercolesterolemia. 

Gli altri benefici della mortadella

Ora che sappiamo che la mortadella si adatta ad essere consumata anche da coloro che soffrono di colesterolo alto, iniziamo a conoscere di più quelli che sono tutti gli altri benefici di questo salume. 

Dal punto di vista nutrizionale, infatti, la mortadella si presenta come un’ottima fonte di vitamine, dal momento che contiene sia la vitamina B1 che quella B2, che, rispettivamente, si chiamano tiamina e riboflavina e sono in grado di migliorare il metabolismo dei carboidrati, dei grassi e degli amminoacidi e di sintetizzare DNA, il che le rende oggetto di studi contro i tumori

Inoltre, questo fantastico salume dall’alto potere saziante si distingue dagli altri anche per il suo alto contenuto di ferro, legato alla produzione di emoglobina e indispensabile per il trasporto dell’ossigeno nel corpo, di zinco, metallo importante per la salute della pelle e per la cicatrizzazione delle ferite, di fosforo, che trasforma gli alimenti in energia, di potassio e sodio, che regolano insieme la trasmissione dei messaggi intracellulari.

Dunque, non ci sono validi motivi per provarsi di questo salume, che, comunque, deve essere consumato con moderazione e all’interno di un regime alimentare bilanciato. L’unica cosa a cui occorre fare attenzione è che essa non contenga polifosfati, elementi piuttosto dannosi per l’organismo; infatti, gli unici ingredienti che dovrebbero costituire una mortadella di buona qualità sono la carne di suino, meglio se italiano poiché gli allevamenti del nostro paese sono sottoposti a normative sicure, gli aromi e le spezie naturali.

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