Il riso fa bene mangiato caldo o freddo? Il riso freddo contiene, rispetto a quello caldo, una quantità più che doppia di amido resistente che ha diversi effetti positivi sulla salute. L’amido resistente in seguito al raffreddamento assume una struttura inattaccabile dagli enzimi digestivi umani e quindi, diminuendo la quantità di amido digeribile e assimilabile, riduce anche la densità energetica dell’alimento. Ecco perché un piatto di riso freddo ha un impatto glicemico più contenuto rispetto al riso caldo. L’amido resistente, in modo simile alla fibra, arriva inalterato nel colon dove viene fermentato e da origine ad acidi grassi a corta catena che proteggono l’epitelio del colon. Il consumo di amido resistente svolge un ruolo protettivo rispetto a malattie degenerative del sistema gastrointestinale.
Quali cibi vanno mangiati caldi per fare bene? La minestra di ceci è un piatto povero della tradizione contadina che va mangiata bella calda nelle giornate fredde ma è buonissima anche in quelle calde mangiata tiepida. E’ facile da preparare. Anzitutto bisogna mettere a bagno per tutta la notte i ceci in una terrina di acqua fredda. Pulire la carota e il sedano e sbucciare la patata. Tritare finemente tutte le verdure. Scolare i ceci dall’acqua di ammollo. Versare in una pentola l’olio extravergine d’oliva, aggiungere la cipolla, la carota e il sedano e fare insaporire leggermente. Aggiungere i ceci e poi patata, alloro e rosmarino. Cuocere per 2 ore.
Perché il riso non va riscaldato? Il riso fa parte degli alimenti che sarebbe meglio non riscaldare. A consigliarlo è la Foods Standard Agency. I suoi esperti sostengono che se si riscalda il riso ci si espone a un maggior rischio di andare incontro a intossicazioni alimentari. Tutta colpa di un batterio particolarmente insidioso che si chiama Bacillus Cereus. Il calore è in grado di ucciderlo, ma anche di produrre spore ad alta carica tossica. Se il riso viene riscaldato e lasciato poi a temperatura ambiente queste spore iniziano a moltiplicarsi. Ecco che in questo modo può provocare intossicazioni alimentari. Consumare il riso dopo averlo cucinato.
Quali sono i benefici del riso? Il riso contiene la lisina che è un aminoacido che fissa il calcio nelle ossa e forma anche anticorpi. Il riso non ha glutine e per questo è adatto anche ai celiaci. Il riso ha meno sodio del frumento e quindi è più benefico per la salute dei reni. Il riso sazia di più rispetto alla pasta in quanto 100 grammi di riso crudo diventano circa 300 grammi da cotti mentre 100 grammi di pasta diventano 200 grammi da cotti. Ecco perché mangiando riso ci saziamo prima e assumiamo meno calorie. Il riso è molto digeribile.
Come cuocere il riso a regola d’arte? Il riso non va mai lavato prima di essere cucinato. Bisogna preferire la cottura al vapore. Se si cuoce in un liquido bisogna assicurarsi che questo sia bollente. I tempi di cottura variano dai 14 minuti per il riso comune, ai 15 minuti per il riso semifino, per arrivare ai 16 minuti per il riso fino e, infine, ai 18 minuti per quello superfino. Occorre cucinare il riso al dente e abbinarlo con cibi ricchi di fibre, come verdure e legumi di stagione. Il consiglio per tutti, infine, è di scegliere il buon riso integrale.