Rientro in classe, la Regione rinvia la riapertura della scuola di tre giorni

Il governo regionale rinvierà la riapertura delle scuole di tre giorni per consentire di verificare tutti gli aspetti organizzativi. Stop alle lezioni fino a mercoledì e niente didattica a distanza. Alla decisione si è arrivati dopo una mattinata di confronto fra il governo regionale e sindacati, studenti, presidi e professori che hanno condiviso le posizioni dei sindaci, spingendo per un rinvio della riapertura.

L’avvio delle lezioni era fissato inizialmente per lunedì 10 gennaio. Adesso la decisione di rinviare la data. Durante il confronto il governo regionale è da subito apparso abbastanza isolato e in difficoltà. Verso le 13.30 la decisione di rinviare l’apertura per tre giorni. Mercoledì 12 è prevista un’altra riunione della task force regionale per fare il punto della situazione. “Registro la unanime posizione di rettori, dirigenti scolastici, rappresentanti sindacali e delle associazioni familiari, che ci chiedono di farci interpreti presso il governo nazionale – dichiara il presidente Nello Musumeci – della necessità di rivedere la attuale posizione sulla possibile scelta della didattica a distanza come strumento di accompagnamento temporaneo verso la piena didattica in presenza. Lo abbiamo già fatto nei giorni scorsi e fino a ieri sera. La sensibilità che è stata evidenziata anche dai sindaci della Sicilia non può lasciarci immobili, ma non possiamo neppure alimentare un inutile conflitto con il governo centrale che ha già annunciato di volere impugnare decisioni in contrasto con la legislazione vigente. Abbiamo adottato la soluzione più ragionevole, giuridicamente compatibile, che tiene conto della decisione di tutti: quella di utilizzare i nostri poteri di autonomia primaria sul calendario scolastico consentendo uno slittamento dell’apertura delle scuole di alcuni giorni, fino ad un massimo di 5. Questo lasso di tempo ci permette di cogliere lo stato di andamento della pandemia e consente alle scuole e al sistema sanitario di prepararsi a realizzare gli obiettivi condivisibili posti dal governo centrale”.

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