Cefalù: il Commissario consegna il depuratore “da problema a opera utile”.

Il Commissario Unico per la Depurazione Maurizio Giugni ha consegnato all’Assemblea Idrica Territoriale di Palermo il nuovo depuratore di Cefalù: un impianto adeguato e potenziato, costato circa 4 milioni di euro, che dagli iniziali 25.000 abitanti equivalenti oggi è in grado di coprirne fino a 45.000, con tecnologie che permettono di restituire al mare un refluo dalla qualità pienamente soddisfacente.
Ilaria Fontana, Sottosegretario alla Transizione Ecologica, ha dichiarato: “Attraverso la consegna del nuovo depuratore di Cefalù ad opera del Commissario Unico per la depurazione, lo Stato italiano compie un significativo passo avanti per assolvere i propri compiti nei confronti della Commissione europea ma si pone contestualmente l’obiettivo di restituire fiducia ai territori interessati. Come in questo caso – ha aggiunto Fontana – Transizione Ecologica significa tutelare le nostre risorse naturali coniugando innovazione e capacità tecniche nel perseguimento delle migliori performances ambientali”.
A Presidiana Sant’Antonio, dove sorge l’impianto, si è svolto mercoledì 16 marzo l’atto formale di consegna dell’opera, all’esito delle operazioni di collaudo tecnico-amministrativo: dall’impresa che ha realizzato i lavori e l’ha gestita fino a oggi per conto della Struttura Commissariale, all’Assemblea Territoriale Idrica di Palermo, che la trasferirà ad AMAP per la gestione ordinaria. Per l’occasione, si è svolta un’iniziativa cui hanno partecipato istituzioni nazionali e locali.
L’agglomerato di Cefalù, con il suo rinnovato depuratore, sarà dunque presto all’attenzione degli organismi della Commissione Europea chiamati a esaminare i passi in avanti compiuti rispetto alla procedura d’infrazione comunitaria 2004/2034 per la quale l’Italia paga una multa a seguito della sentenza di condanna (C-251/17) comminata dalla Corte di Giustizia europea: l’obiettivo del Commissario è ora, proprio a seguito della realizzazione del nuovo impianto, lo stralcio totale di Cefalù dalla lista degli agglomerati sanzionati.
L’impianto di contrada Sant’Antonio è stato realizzato con tecnologie a membrana e con strutture in grado di minimizzare, vista anche la delicata posizione a ridosso del mare, l’utilizzo di spazi e l’impatto sul territorio. L’opera è terminata nel giugno del 2020 e da novembre dello stesso anno tratta correttamente le acque: dalle analisi compiute fino a oggi, necessarie per il confronto in sede europea, sono emerse performance depurative pienamente soddisfacenti, anche superiori rispetto a quanto previsto dai limiti di legge sugli scarichi.
“Da un problema – afferma il Commissario Unico Maurizio Giugni – il depuratore di Cefalù diventa un’opera utile, che serve davvero al territorio e ne favorirà lo sviluppo. Qui – aggiunge Giugni – c’è un esempio di lavoro comune che ha portato risultati: per questo voglio ringraziare quanti negli anni e a vari livelli amministrativi si sono adoperati, penso innanzitutto al mio predecessore Enrico Rolle, per raggiungere l’obiettivo. Ci apprestiamo in questo 2022 – conclude Giugni – a vedere completate in Sicilia nuove opere ed espletate varie gare per affidare i lavori: segno di un impegno che va avanti e, nelle complessità di un quadro territoriale assai frastagliato, raggiunge risultati visibili”.
Nel corso della cerimonia è stata scoperta una targa in ricordo dell’ingegner Angelo Schiavone, apprezzato professionista recentemente scomparso, cui si deve un fondamentale contributo alla realizzazione dell’impianto.
Per l’Assessore Regionale al Territorio e Ambiente Salvatore Cordaro: “L’inaugurazione di questo impianto segna una vittoria per le istituzioni nazionali, locali e regionali, che hanno saputo interagire per la creazione di una struttura funzionale e rispettosa dell’Ambiente”.
Alessandro Di Martino, Amministratore unico di AMAP: “La gestione del depuratore di Cefalù si inserirà nel più ampio piano di potenziamento ed efficientemente del sistema depurativo in tutta la provincia, come conferma l’attuale gara in corso per interventi di efficientamento di 35 impianti. Un’attenzione doverosa per chiudere in modo sostenibile il ciclo integrato dell’acqua, restituendo in ambiente una risorsa pulita. In questo quadro di sistema, proprio l’area di Presidiana a Cefalù è strategica per AMAP, visto che da alcune settimane abbiamo ottenuto un finanziamento da 25 milioni del PNRR per realizzare un nuovo potabilizzatore. E’ la conferma della bontà ed utilità di una gestione unica e coordinata”.

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