Dove si festeggia la sagra della salsiccia più famosa? Ecco la località che devi visitare

Sul litorale trapanese, si trova Santa Ninfa, piccolo paesino su un leggero altopiano di gesso, sotto il quale nei secoli il passaggio dell’acqua sotterranea ha scavato un sistema di gallerie.

Un pò di storia

I resti dell’antica necropoli di Sikania alle pendici di una collina in prossimità a Santa Ninfa danno l’idea che l’area fosse anticamente abitata, ma sulle popolazione che qui si sono susseguite non esistono notizie certe. Sappiamo, invece, che Santa Ninfa fu fondata nel XVII secolo da Luigi Aria Giardina, quando il paese cominciò ad essere urbanizzato, attraverso la creazione di strade e vie perfettamente allineate, che convergono ancora oggi verso la piazza principale, ovvero Piazza della Libertà. Agli inizi del ‘900, subì un drastico spopolamento a causa delle condizioni di vita piuttosto precarie: basti pensare che il primo allacciamento idrico risale agli anni ’50 del novecento e che, in seguito al terremoto del Belice, quasi tutti gli edifici del paese furono rasi al suolo perché costruiti con materiali scadenti, quali tufo e malta.

Il castello di Rampinzeri

Si consiglia di recarsi alle pendici del Monte Finestrelle, dove sorge il castello di Rampinzeri, oggi definito baglio perché la sua funzione non era affatto difensiva come conferma l’assenza delle mura di cinta attorno al perimetro. Il termine Rampinzeri è forse una variazione del toponimo Rabinseri e avrebbe origini arabe, considerando che “rahal” significa casale – è probabile che fosse il casale degli Angari, tribù africana che si stanziò in questa zona. Fu costruito nel ‘600 sulle basi di una costruzione saracena risalente al 1132. Il castello è famoso perché lo cita Tomasi di Lampedusa ne “Il Gattopardo”. Recentemente ha subito importanti ristrutturazioni, soprattutto nelle zone del castello colpite drasticamente dal sisma del 1968; infine sulla parte accessibile del baglio, è presente oggi una masseria dove è possibile degustare prodotti della zona.

La più famosa sagra della salsiccia

L’attività agricola e d’allevamento permette a Santa Ninfa di godere di un’ampia produzione di prodotti tipici. Ma si impone decisamente la salsiccia, la cui lavorazione è un segreto, sebbene si sappia che avviene tutto attraverso delle fasi prestabilite, con carni prevalentemente di suino e con l’aggiunta di alcuni aromi, tra cui il finocchietto selvatico di Santa Ninfa, per poi seguire un breve periodo di essiccazione. Da anni ormai, nella prima settimana di agosto, si organizza una giornata dedicata proprio alla lavorazione e alla cottura della salsiccia: si tratta della Sagra della Salsiccia che quest’anno avrà luogo nei giorni 6 e 7 agosto, durante la quale la città apre le porte ai visitatori: si era notato in passato un forte interesse degli abitanti delle zone limitrofe per la carne prodotta nelle numerose macellerie del paese e, in particolare, per la salsiccia e le associazioni hanno così pensato di dedicarla un weekend ogni anno per celebrarne la fame. Dal 2009 la produzione della salsiccia di Santa Ninfa è tutelato dal Consorzio alimentare italiano.

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