A Castelbuono presentato un progetto sul Bikepacking. Ecco di cosa si tratta

A Castelbuono presentato un progetto sul Bikepacking che riguarderà l’intero territorio del Parco delle Madonie. .IL progetto nasce su input del Sindaco Mario Cicero.
E’ stato illustrato Illustrato dal Prof. Andrea Rolando, docente del Politecnico di Milano, L’idea è quella di utilizzare e valorizzare sentieri già esistenti, e proporli come itinerari di bikepacking nel Parco delle Madonie, all’insegna di una vacanza di 3-4 giorni per tutti gli appassionati della montagna e della bici.
Per il Sindaco Cicero, il bikepacking “sarà una sorta di full immersione nella Natura, alla scoperta di usi, tradizioni e bellezze paesaggistiche dei piccoli centri abitati delle Madonie”. E afferma il Commissario straordinario dell’Ente Parco, Caltagirone, “Non a caso il geo turismo è in grado di coniugare aspetti geologici e di geografia umana per lo sviluppo culturale delle comunità stesse, in particolare di quelle rurali, generalmente meno coinvolte da flussi turistici”.
La proposta, è quella di inserire gli itinerari del Parco delle Madonie, in una apposita rivista specializzata in itinerari bikepacking, dal titolo Destinations. Ogni destinazione, infatti, sarà corredata oltre che da foto poster, anche da una doppia pagina di scheda tecnica e informativa, di cartografia e di un pacchetto digitale su komoot con traccia GPX, highlights e suggerimenti per la percorrenza, e nel caso delle Madonie, mettendo in evidenza anche i principali meccanismi che permettono alle piante di adattare le loro funzioni, alle condizioni ambientali e geologiche.
Tra gli intervenuti, il Sindaco di Castelbuono, il Commissario straordinario dell’Ente Parco Caltagirone, Alessandro Ficile (SO.SVI.MA) e il Sindaco di Bompietro Pier Calogero D’Anna (Unione dei Comuni).
MA COS’È IL BIKEPACKING? ECCO COSA DICE bikepacking.it, IL SITO SPECIALIZZATO IN QUESTA ATTIVITA’.
Miniguida su come attrezzarsi per affrontare un viaggio in bikepacking con la propria bicicletta, una sorta di ABC per chi è alle prime armi ma anche un memorandum per i più esperti.
Quando si parla di “bikepacking” non si parla altro che del modo in cui viene trasportato il materiale durante un viaggio in bicicletta.
Chi fa del bikepacking ha eliminato l’assetto classico del portapacchi più borse laterali per passare ad un assetto molto più snello con borse che vanno ad agganciarsi direttamente sulla bicicletta. In questa maniera si riesce a viaggiare più leggeri e si ha una maggiore maneggevolezza della bicicletta nella guida.
E’ possibile viaggiare con qualsiasi tipo di bicicletta visto che non c’è più il vincolo del portapacchi e quindi tutti gli itinerari ciclabili sono alla portata del viaggiatore. E’ possibile viaggiare utilizzando una bicicletta da corsa piuttosto che una MTB.
Difficile stabilire con esattezza la data in cui questo “movimento” ha preso forma visto che è stato un qualcosa di progressivo. Ci sono però delle date che ci possono aiutare:
> 2007 viene fondata Revelate Designs, la prima azienda produttrice di borse da bikepacking;
> 2008 prima edizione del primo evento bikepacking, il Tour Divide -16 Starters e 8 Finishers;
> 2013 prima edizione della Transcontinental Race;
> 2014 prima edizione del Tuscany Trail e Highland Trail 550.
Da dopo il 2014 è cominciato tutto il fermento che potete attualmente vedere e che ha raggiunto l’apice in questo ultimo anno.
LE BORSE DA BIKEPACKING
Se chi pratica il cicloturismo ripone gli oggetti che trasporta sulla bicicletta dentro delle apposite borse da attaccare a portapacchi, chi pratica il bikepacking i suoi oggetti li inserisce all’interno di borse applicate direttamente sul telaio della bicicletta tramite cinghie e strap. Le borse possono essere più o meno numerose in relazione alla quantità di materiale che si ha da trasportare.
Le 3 principali sono le borsa da manubrio, quella sotto sella e quella al telaio. Se sommiamo le volumetrie delle varie borse il risultato sarà una capacità di carico pari a circa 40 litri. Se andiamo ad applicare delle borse anche alla forcella possiamo aggiungere altri 10 litri.
In questo articolo trovi la guida all’acquisto delle borse da bikepacking.
SET-UP DELLA BICICLETTA
Abbiamo capito che il bikepacking si presta particolarmente per gli itinerari off-road, in quanto il cicloturismo “convenzionale” ha dei grossi limiti sulle strade sterrate e sentieri. Non ci sarà da meravigliarsi quindi se ci si troverà a dover allestire la propria mountain bike per affrontare un viaggio. La bicicletta, se dotata di sospensioni, dovrà essere settata in maniera tale da poter gestire il maggior peso dovuto ai bagagli.
Sappiamo che la pressione della forca e dell’ammortizzatore, se presente, dipende dai chilogrammi di chi la guida. Dovremmo allora gonfiare maggiormente forcella e ammortizzatore centrale per compensare il maggiore carico presente sulla bicicletta. Se non si gonfiano le sospensioni si rischia che esse lavorino in maniera scorretta fino ad arrivare “a fondo corsa”.
La distribuzione del carico sulla bicicletta è un aspetto da non tralasciare se si vuole che il nostro mezzo sia il più maneggevole possibile. Il carico andrà quindi distribuito tra la sacca anteriore, posteriore e centrale. Al fine di mantenere il baricentro della bicicletta più basso possibile, bisognerà inserire gli oggetti più pesanti sul fondo della borsa centrale.
La borsa che bisogna riempire con più cura è quella sottosella in quanto è la meno fissata alla bicicletta. Quando viene caricata in tutta la sua capacità diviene molto sporgente dal sellino. Per minimizzare la sua oscillazione è bene che gli oggetti pesanti siano posizionati nel fondo della sacca in maniera tale da stare più vincolati possibile al tubo sella e sellino.
Particolare attenzione dovrà essere posta sulla scorta di acqua. Solitamente il telaio di una bicicletta da viaggio è predisposto per poter applicare più di un portaborraccia.
(Foto crediti bikepacking.it)

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