San Gandolfo a Cefalù: un fatto storico. Nasce il gruppo “Polizzani a Cefalù”

L’Urna d’argento che contiene le spoglie di san Gandolfo, patrono di Polizzi Generosa, hanno visitato Cefalù ed attraversato le sue strade per sostare in Cattedrale in occasione dell’inaugurazione dell’Anno pastorale. Tanti i polizzano che hanno accompagnato il loro Patrono in questa visita da Polizzi a Cefalù. In testa il parroco don Domenico Sausa. La visita di san Gandolfo a Cefalù è un fatto storico perchè mai l’Urna con i resti del santo avevano lasciato la città di Polizzi. E’ anche un fatto simbolico perchè Polizzi nel passato era la residenza estiva del vescovo di Cefalù.

San Gandolfo è originario di Binasco dove è nato nel 1200. Appena ventenne entra nell’Ordine dei frati minori di San Francesco, studia a Pavia ed ha come insegnante di teologia Antonio di Padova oggi santo. Prende i voti a Palermo e nel 1256 riceve l’incarico di aprire il Convento di Termini Imerese. Dopo qualche anno, sessantenne, percorre le strade delle Madonie per predicarvi il Vangelo insieme a frate Pasquale. La comunità di Polizzi lo invita a predicarvi la Quaresima e fra Gandolfo vi arriva insieme al suo compagno Pasquale. I due prima di entrare in città si fermano nei pressi di una fontana dove si trovava un giovane muto che col padre era alla ricerca del suo cavallo. Gandolfo rincuora il giovane, il cavallo viene ritrovato e il muto inizia a parlare. Arrivato a Polizzi, fra Gandolfo, soggiorna presso l’ospizio che si trovava vicino l’ospedale di San Nicolò de Franchis. Nssuno poteva immaginare che quella quaresima era l’ultitmo mese di vita di Gandolfo che il 31 marzo 1260, mercoledì santo, tiene la sua ultima predica ai polizzani. Muore il sabato santo, 3 aprile 1260, adagiato sul giaciglio dove dormiva che era formato da un fascio di sarmenti e da un tronco d’albero. Il suo corpo viene trasportato presso la vicia Chiesa madre ed adagiato a dormire sulla nuda terra per un sessantennio. Era il 1320 quando le sue ossa sono raccolte
in una tovaglia di lino e deposte sui gradini dell’altare. Qui vengono ripulite dal terriccio e lavate con acqua e vino. Vengono deposte cassa di legno per la devozione dei polizzani. Sulla terra che aveva accolto le sue spoglie sputano dei fiori di gelsomino come anche nel vino con cui erano state lavate le sue ossa. Polizzi chiede al vescovo di Cefalù di proclamare Gandolfo quale Patrono della città., Nel 1482 la cassa di legno con le spoglie di Gandolfo è collocata all’interno di un’arca marmorea realizzata da Domenico Gagini. Qualche anno dopo, nel 1549 la cassa di legno viene rivestita con lamine d’argento dall’argentiere Di Leo. Trascorrono circa trent’anni e sulla cassa viene collocato un busto d’argento del Santo. Il 3 aprile 2008, parroco di Polizzi Calogero Cerami, il vescovo di Cefalù Francesco Sgalambro effettua una ricognizione del Corpo di San Gandolfo. Oggi l’Urna è custodita nella Chiesa Madre di Polizzi nella Cappella detta “di San Gandolfo” che si triva nella navata destra accanto alla cappella del Santissimo. L’Urna ogni anno viene portata in processione fra le strade di Polizzi nel pomeriggio della terza domenica di settembre.

Per ricordare l’evento i polizzani che risiedono a Cefalù hanno deciso di dare vita al gruppo “Polizzani a Cefalù”. Si incontreranno nei prossimi giorni. Quanti vogliono partecipare all’incontro possono dare la propria disponibilità attraverso un messaggio al numero 3472975402 indicando il proprio nome e cognone.

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